Sir 24,1-16b; Sal 147; Rm 8,3b-9a; Lc 4,14-22
«Gesù cominciò a dire loro: “Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato”. Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: “Non è costui il figlio di Giuseppe?”». (Lc 4,21-22)
Gesù si presenta alla sinagoga di Nàzaret e legge l’antica profezia di Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me» (Is 61,1). Tutti prestano attenzione stupita a quanto egli proclama: in lui si è compiuta «oggi» la Scrittura! «Oggi, perché quando un ascoltatore accoglie la parola di Dio, è sempre oggi: è qui e adesso che la parola di Dio ci interpella e si realizza» (E. Bianchi). Non si può rinviare: è sempre il momento per ascoltare il Signore! Il salmo ci ricorda anche con quale atteggiamento: «Se ascoltaste oggi la sua voce! Non indurite il cuore» (Sal 95 (94),7b.8a). Non lasciatevi distrarre, non fermatevi all’apparenza. È il rischio che corre chi sta ascoltando Gesù: si meraviglia «delle parole di grazia», ma poi si insinua il dubbio, lo scetticismo. In fondo Gesù è come noi, è il figlio di Giuseppe! Spesso è facile emozionarsi o entusiasmarci per qualcosa che ci colpisce emotivamente, più difficile è perseverare nell’ascolto sapiente e nel discernimento.
Preghiamo
Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.
Dal Salmo 147