Gn 3,9a.11b-15.20; Sal 86 (87); Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26b-28
«L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Rallégrati, piena di grazia.”». (Lc 1,26b-28)
L’angelo diventerà protagonista di questo tempo di attesa: messaggero discreto del Signore, fa da tramite con Dio. Entra nel tempo e nello spazio, uno spazio ben preciso, Nàzaret di Galilea, per incontrare una giovane donna. Porta una notizia di gioia profonda e indicibile, il compimento di una promessa antica. Dio non dimentica la sua promessa e, al momento giusto, genera l’Atteso dell’umanità. Lo fa, però, con la disponibilità di una donna. «Il Signore è con te», afferma l’angelo. Certo, il Signore è già con Maria, ella è la «piena di grazia» (v. 28 b), ma attende il suo sì prezioso e coraggioso. Noi siamo chiamati a sentirci nella gioia e nella pace, perché il Signore è già con noi, nel nostro quotidiano, nella nostra fatica, nel nostro dolore, nel nostro amare. Attende il nostro sì riconoscente e gratuito per continuare, anche attraverso di noi – che magari ci sentiamo poveri e fragili – la sua storia d’amore con gli uomini e le donne del nostro tempo.
Preghiamo
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Dal Salmo 86 (87)