01/02/2008
di Mauro COLOMBO
Il ragazzino sorride, mentre prende a scudisciate il muro con una canna di bambù. Con l’ingenuità di quel gesto e di quell’atteggiamento rende perfettamente il senso di una costrizione che non può contrastare, ma davanti alla quale non si rassegna.
Il bambino è palestinese. Il muro è quello che dal 2002 divide Israele dai Territori occupati nel 1967. Li ha immortalati Stefano Maria Bartesaghi, fotoreporter comasco recatosi in quella tormentata fetta di Medio Oriente proprio per documentare la “linea grigia” che separa due popoli: l’uno che chiede libertà, l’altro che reclama sicurezza.
Le sue foto raccontano un disagio, fermano attimi di vita, ma soprattutto vogliono smuovere l’indifferenza nei confronti di una terra dove paura e sofferenza sono diventate pane quotidiano. Dove chi è da una parte non può andare dall’altra, perché l’odio e il conflitto hanno eretto un muro alto nove metri.
Una linea grigia, dunque. E proprio GreyLine si chiama la mostra itinerante nata dagli scatti di Bartesaghi. Ha già fatto tappa con successo a Erba e a Como. Nella serata di martedì 5 febbraio sarà nuovamente a Erba, presso il Rabajà di via Majnoni 15, accompagnata a partire dalle 22 dalle note semiacustiche della rock band Machiladora, ispiratasi alle foto per comporre il brano DreamLand (disponibile per l’ascolto su www.myspace.com/machiladora). Prossimamente l’iniziativa toccherà anche Milano.
Non è una mostra qualsiasi, GreyLine. Le immagini sono infatti stampate su dieci tessere di puzzle retroilluminate, della grandezza di 60×60 cm, che a loro volta compongono un “muro”. E grazie al Puzzlebook – l’originale catalogo-omaggio della mostra realizzato da Meroni comunicare con il contributo e sostegno della Banca di Credito Cooperativo dell’Alta Brianza – Alzate Brianza e del Gruppo Openjob – anche il visitatore potrà liberamente comporre le tessere, realizzando personalmente piccole opere d’arte.
GreyLine è stata ideata in collaborazione con Puzzle for Peace, un progetto nato per promuovere messaggi di pace e solidarietà attraverso l’arte realizzata su tessere di puzzle. Al Fuori Salone del Mobile, in programma in aprile a Milano, Puzzle for Peace realizzerà la più grande opera d’arte contemporanea pluripartecipata, entrando così nei Guinness dei Primati: 22 mila oggetti di design eco-sostenibile a forma di puzzle promuoveranno una cultura pacifica che passa attraverso l’arte, la partecipazione sociale responsabile e la sostenibilità ambientale. Dopo averlo composto, Puzzle for Peace istituirà una grande asta benefica a favore del terzo settore.
Info: info@greyline.it – www.greyline.it – www.puzzle4peace.com