La diocesi di Milano dialoga con la finanza. L’interesse dell’Arcivescovo per instaurare uno scambio con il mondo delle banche non è certo nuovo. Risale infatti a un anno fa il l’incontro nella Biblioteca ambrosiana tra monsignor Delpini, il professor Nien-hê Hsieh della Harvard Business School e i presidenti di primari istituti bancari italiani. A tema, la riflessione su quale bene possa arrivare dal mondo finanziario e quali siano invece i tratti di pericolosità che è opportuno evitare. Sullo sfondo, il documento della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale pubblicato a maggio 2018, Oeconomicae et pecuniariae quaestiones.
Da quell’incontro in Ambrosiana è nato il volume Quali responsabilità per la finanza? (Vita e pensiero, 72 pagine, 10 euro), curato da Elena Beccalli, preside della Facoltà di scienze bancarie, finanziarie e assicurative dell’Università cattolica del Sacro Cuore. Il libro sarà presentato nell’ateneo milanese il 29 ottobre alle 12. A causa della situazione sanitaria, l’evento non sarà in presenza, ma in diretta social sui canali dell’Università. Interverranno l’Arcivescovo e il direttore della sede di Milano della Banca d’Italia Giuseppe Sopranzetti.
«Il libro è introdotto da monsignor Bruno Marinoni, Moderator Curiae, che rilancia la disponibilità della Diocesi a un dialogo proficuo con il mondo della finanza – illustra Elena Beccalli, che modererà l’incontro -. Si parte poi con il saggio del professor Nien-hê Hsieh, che si domanda se sia possibile fare impresa avendo come obiettivo anche la tutela sociale. Secondo Nien-hê Hsieh se un modello di business non porta vantaggi dal punto di vista sociale non dovrebbe esistere. Un’affermazione molto sfidante per le banche». Dopo agli interventi dei quattro presidenti delle primarie banche italiane, che riferiscono anche di iniziative concrete al loro interno, il libro si chiude con l’intervento dell’Arcivescovo, che per rappresentare la finanza usa l’immagine dell’acqua, molto efficace secondo Beccalli: «L’acqua che scorre inesorabile, di cui non possiamo fare a meno e che può provocare disastri inimmaginabili. Un paragone davvero evocativo».
L’incontro di un anno fa all’Ambrosiana ha dato il via a una serie di altre iniziative, come spiega ancora Beccalli: «Un progetto di lavoro di carattere istituzionale con le banche, per portare avanti progetti di formazione rivolti ai dipendenti, è stato purtroppo “congelato” dal Covid. Sono invece partiti 12 laboratori sul documento Oeconomicae et pecuniariae quaestiones, che hanno coinvolto un centinaio di persone tra docenti e operatori esterni e circa 800 studenti nelle tre sedi di Milano, Piacenza e Roma dell’Università Cattolica. Tra i temi dei laboratori: le finalità del sistema finanziario, le buone pratiche di erogazione del credito, economia e gratuità». Ogni laboratorio prevede tre momenti di incontro con docenti e professionisti, ai quali segue una fase di elaborazione di progetti da parte degli studenti: «A primavera 2021, pandemia permettendo, è in calendario un momento di confronto tra tutti i partecipanti ai laboratori e mettere a sintesi le proposte formulate dagli studenti», conclude Beccalli.
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