Il 17 e 18 settembre, al Centro pastorale ambrosiano di Seveso, il Gatal organizza un convegno rivolto a quanti sono attivi e impegnati nel teatro amatoriale.
Fare teatro è come darsi all’artigianato: l’arte del piccolo, del singolo, dell’unico che, nel corpo a corpo col manufatto o il gioiello, giunge a conseguire la perfezione della propria opera. All’inizio ha imparato sotto l’istruzione di un maestro, ha faticato e sofferto maneggiando il bulino, la lima e la carta vetrata; ha anche sbagliato, ma poi ha raggiunto – mai definitivamente – il mestiere che lo consacra esperto della sua personale arte di creatore di cose, gioie, monili, pietre e di quanto ha saputo e fatto per vincere nella vita.
Anche l’attore è un artigiano: non di cose e materia, non di manufatti o preziosi, ma di ciò che è forse più difficile e arduo, vale a dire la formazione di se stesso. Quando l’attore possiede un talento innato si rivela geniale e non ha – quasi – bisogno di maestri: coglie e apprende da subito l’arte di impossessarsi del teatro e dei suoi tesori. Ma ciò è più raro di una pepita pescata nel Naviglio. Sempre – o quasi -, colui che sale sul palcoscenico necessita di esercizi di apprendimento, ginnastica mentale e fisica per entrare nel segreto dell’arte teatrale: sono sofferenze di emissione di voce e di gesti esatti… Sequenze di fatica, disciplina e costanza che porteranno finalmente ad approdare all’altro – il personaggio – e a farsi concreta persona sul palcoscenico.
Le vere scuole di teatro impegnano per anni gli allievi che puntano a diventare attori. Ciò vale in misura diversa anche per autori, registi e tecnici che si dedicano al teatro. È l’artigianato dell’anima e del corpo, della duttilità di voce, mani e membra, e della varia capacità di recitare e dirigere, necessari per convincere che la finzione artistica è il travestimento sincero della verità.
Questo artigianato lo si potrà sperimentare al convegno di Seveso, per la seconda volta guidato da Antonio Zanoletti, maestro autentico di arte recitativa, regista e attore professionista con decenni di esperienza teatrale: la sua guida severa e competente insegna la gioia di rivelarsi o di scoprirsi nuovi, pronti a continuare in meglio quanto sinora si è fatto in teatro. Esserci non è solo un’opportunità, è un regalo a se stessi. Il costo di partecipazione si aggira intorno ai 100 euro.
Iscrizioni (entro il 20 luglio): tel. 02.76002003; cell 339.7101449; gatalteatro@gmail.com; Michele.faracci@gmail.com