Finalmente è ufficiale, l’inno Abbiate Coraggio, scritto da Nicolas Tonoli e musicato dal maestro Roberto Bacchini, è stato inciso e reso pubblico.
Sabato 12 settembre, presso la chiesa parrocchiale di Castel Rozzone, l’Ensemble di 50 cantori provenienti dal locale Coro San Bernardo e dal Coro “Cantus Enæqualis” di Capralba, ai quali si sono uniti alcuni elementi dei cori di Fornovo San Giovanni, Caravaggio, Bariano, Misano, Mozzanica, Calvenzano, Treviglio e del Coro “Donizetti” di Bergamo, accompagnati dall’Ensemble “Testori” di Milano, hanno inciso l’inno dedicato al Pontefice.
Come è nato l’inno
L’idea di scrivere un inno al Santo Padre nasce dopo le letture di alcuni scritti del Pontefice: «Il testo, che ho scritto personalmente, è tratto dai discorsi ai giovani e dalla prima lettera di Francesco rivolta alla Chiesa, dal titolo Sogno una Chiesa povera e per i poveri – spiega Nicolas, 19 anni, di Fornovo San Giovanni (Bg) -. Sognavo di farlo leggere al Papa, e gliel’ho inviato. Sono passati più di tre mesi, non mi aspettavo nessuna risposta – continua il giovane corista -. La scorsa settimana, invece, tornato dalle vacanze, ho trovato una busta gialla proveniente da Roma e ho capito subito. Ed è stata una gioia unica. La cosa mi ha fortemente emozionato, tanto che mentre leggevo la risposta non sono riuscito a trattenere le lacrime».
L’arte della musica sacra
Roberto Bacchini spiega di aver accettato con gioia la proposta di Nicolas di musicare per coro a 4 voci e organo il testo da lui scritto durante il difficile periodo del Covid. «Quando si pensa di comporre uno spartito di musica sacra bisogna prima di tutto pensare che la musica sia di supporto al testo – sottolinea Bacchini (varesino, laureato al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Milano) -. La musica, in quanto elevatrice dell’animo umano, deve ancor più sottolineare e valorizzare il testo, arricchendolo di un valore che diventa spirituale. Ci sono poi tanti altri aspetti da considerare quando si compone per la liturgia, per esempio le tonalità che devono essere facilmente eseguibili dall’assemblea participante e la semplicità delle melodie per facilitare la memorizzazione».
Questo canto vuole essere un inno di speranza che guarda all’uomo con il coraggio della felicità per l’edificazione di un mondo migliore. Il tutto proiettato verso l’idea della condivisione di esperienze di vita di moltissime persone che amano il canto. Ne è prova questa registrazione, che è riuscita a unire cantori delle Diocesi di Cremona, Crema, Bergamo e Milano.