Entrerà in vigore il 3 novembre il Motu Proprio “Pulchritudinis fidei”, firmato dal Papa il 30 luglio e con il quale la Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa viene unificata al Pontificio Consiglio della cultura. “La storia della Chiesa è anche, inseparabilmente, storia della cultura e dell’arte”, si legge nel Motu Proprio, pubblicato negli “Acta Appostolicae Sedis” e del quale fa menzione il card. Ravasi in un’intervista su “L’Osservatore Romano” del 18 ottobre.
«L’unificazione dei due organismi – si legge in un comunicato del Pontificio Consiglio della cultura – suggella un percorso di convergenza, attuato anche negli ordinamenti di molte nazioni, verso una visione ampia e articolata nella sua organicità e unitarietà, in cui anche lo straordinario patrimonio storico-artistico della Chiesa, prodotto lungo i secoli, con le sue più specifiche esigenze di tutela, conservazione e valorizzazione, riceve una sua più degna collocazione nell’ambito delle attività culturali promosse dalla Santa Sede».
Il Pontificio Consiglio della cultura venne creato da Giovanni Paolo II il 20 maggio del 1982, e nel 1993 venne fuso con il Pontificio Consiglio per il dialogo con i non credenti. Nello stesso anno Giovanni Paolo II creò la Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa.