Quest’anno la Giornata per l’Università Cattolica (domenica 20 settembre), promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, assume un rilievo particolare perché si colloca tra due centenari: quello dell’Istituto, in corso in questo 2020, e quello dell’Università, che verrà ufficialmente inaugurato all’apertura dell’anno accademico ’20-’21.
L’Istituto Toniolo nasce il 6 febbraio 1920. Padre Agostino Gemelli, alla cui tenace volontà si deve la nascita dell’Università Cattolica, insieme agli altri membri del comitato promotore decise di intitolare l’istituto fondatore dell’Ateneo alla figura di Giuseppe Toniolo (1845-1918), professore universitario e uno dei massimi esponenti del cattolicesimo italiano ed europeo a cavallo fra Ottocento e Novecento.
È l’ente fondatore dell’Università Cattolica, ha il compito di garantirne il perseguimento dei fini istituzionali, in particolare in ordine alle scelte strategiche e culturali, nonché agli indirizzi ideali e formativi dell’Ateneo. Promuove il legame tra l’Università Cattolica e le diocesi italiane, sostiene l’inserimento in Università di studenti meritevoli attraverso un piano di borse di studio (si veda nel box) e la valorizzazione del progetto formativo dei Collegi in Campus, concorre al processo di internazionalizzazione dell’Ateneo.
L’Istituto contribuisce alla terza missione dell’Università e partecipa al dibattito pubblico, avviando progetti di ricerca e indagini che abbiano come fine il miglioramento della vita sociale e culturale del Paese: nel 2011 l’Istituto ha avviato l’Osservatorio Giovani, nel 2019 ha lanciato il progetto Laboratorio Futuro.
Il settimo volume del «Rapporto»
E proprio l’Osservatorio Giovani esce con la settima edizione del Rapporto Giovani (La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2020, Il Mulino Bologna 2020), l’indagine nazionale sulle nuove generazioni condotta in collaborazione con la Cattolica: il quadro restituito lungo questi anni è quello di una realtà complessa, variegata e in continuo mutamento.
Nello scenario post Covid si apre il terzo decennio del XXI secolo. L’Italia, in questo primo tratto, ha mostrato di non poter dare alle nuove generazioni l’occasione di contribuire in modo qualificato ai processi di crescita e di realizzare in modo pieno i propri progetti di vita. I segnali positivi non mancano e la voglia di rilancio è presente in molte componenti della società e in molti settori dell’economia. Possono, questi segnali, essere considerati come anticipatori del percorso che l’Italia saprà intraprendere nel nuovo decennio?
Il Rapporto Giovani 2020 presenta un bilancio sulla condizione giovanile e sulle dinamiche dell’ultimo decennio, con particolare attenzione alle diseguaglianze che si intrecciano con la questione generazionale, ma approfondisce anche alcuni aspetti cruciali delle prospettive dei giovani (sul versante del lavoro, dell’impatto dell’innovazione tecnologica, dei temi ambientali, della partecipazione sociale e politica, dei consumi culturali).
L’Osservatorio Giovani ha svolto, anche la prima indagine internazionale su condizioni e aspettative delle nuove generazioni all’apice del lockdown, condotta tra fine marzo e inizio aprile 2020, su un campione di 2000 persone, rappresentativo dei residenti in Italia tra i 20 e i 34 anni (e campioni di 1000 coetanei spagnoli, francesi, tedeschi e britannici). I risultati di quest’ultima indagine sono illustrati nel volume Giovani ai tempi del coronavirus. Quaderni Rapporto Giovani, n. 8, edito da Vita e Pensiero, disponibile gratuitamente in formato e-book.
È nelle librerie anche il nuovo volume Adolescenti e relazioni significative. Indagine Generazione Z 2018-2019 (ed. Vita e Pensiero), resoconto dell’indagine 2018-2019 cui hanno partecipato 56 scuole italiane (per un totale di 6.250 studenti), è dedicato interamente alle relazioni che quotidianamente gli adolescenti coltivano e da cui sono sostenuti