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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Romanzo

Karima, la sposa ripudiata

Scrittore iracheno da tempo residente nel nostro Paese, Younis Tawfik torna ai lettori italiani con una storia intensa su temi di forte attualità come l'immigrazione, la convivenza fra culture diverse, il terrorismo.

di Ylenia SPINELLI

10 Maggio 2012

Younis Tawfik, scrittore iracheno da molti anni trasferitosi nel nostro Paese, torna ai lettori italiani con una storia intensa,  di passione e di violenza, che riuscirà a coinvolgere soprattutto le donne.

Protagonista del suo ultimo romanzo, La sposa ripudiata (Bompiani, 296 pagine), è Karima, giovane donna marocchina con un passato difficile: l’infanzia segnata dalle violenze del padre, che la picchia come fa con la mamma e le sorelle,  l’attrazione adolescenziale per un coetaneo, fortemente contrastata, l’amore che pare non arrivare mai.

Anche il presente e il futuro non sembrano poterle regalare la felicità: si trova infatti in un ospedale italiano per partorire il figlio che ha avuto da Dario, del quale si è innamorata, ma che l’ha abbandonata. Dopo essersi convertito all’Islam, infatti, l’uomo è diventato un estremista ed è sospettato dalla polizia di essere un fiancheggiatore dei terroristi musulmani.

Mentre è assalita dal dolore delle doglie, la mente di Karima torna indietro nel tempo, così nel racconto si inseriscono flash back sul suo passato, sulla sua famiglia, sui colori, i profumi e le tradizioni della sua terra d’origine, fino alla decisione di trasferirsi in Italia per stare con quell’uomo, presentatole dalla cugina e amica del cuore Fatima, che sarebbe dovuto diventare suo marito.

Non ci si può non affezionare a Karima, pagina dopo pagina si soffre per lei, per le sue sconfitte, per la solitudine e la difficoltà ad integrarsi in un Paese straniero. E come  lei, nella vita che porta in grembo, si ripongono le speranze per un avvenire migliore.

Ma il suo destino è segnato. La sua esistenza, come quella di un’altra ventina di persone, avrà infatti fine a Casablanca, nei pressi dell’hotel Farah. È facile intuire che sia il 2003.