Con l’“8 per mille” la Chiesa cattolica italiana sostiene anche la grande arte. Centinaia infatti sono gli edifici di culto in tutta Italia, molti di rilevante valore artistico e culturale, che sono stati restaurati in questi anni proprio con il contributo della quota del gettito Irpef che i cittadini devolvono alla Chiesa cattolica con una firma sulla dichiarazione dei redditi.
In base alla legge 222, infatti, la Chiesa usa i fondi dell’8 per mille per «esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana», per il «sostentamento dei sacerdoti» e per «interventi caritativi in Italia e nei paesi in via di sviluppo». Non tutti sanno, però, che una fetta significativa di questi soldi viene utilizzata anche per restaurare, tutelare e promuovere monumenti artistici, piccoli e grandi, celebri o meno noti, che sono beni di tutti e che formano l’“ossatura” dello straordinario patrimonio culturale italiano.
Dal 1996 a oggi, infatti, la Chiesa cattolica ha destinato ben 680 milioni di euro per questi progetti di recupero, suddivisi fra tutte le diocesi italiane.
360 sono stati i progetti finanziati con l’8 per mille nella sola Lombardia, 59 dei quali proprio sul territorio della Diocesi di Milano. Fra i “cantieri” ambrosiani particolarmente significativi si può ricordare la chiesa della Madonna di Campagna a Castiglione Olona (2008), il santuario della Beata Vergine della Caravina (2010) e il campanile della basilica di San Vittore a Milano (2011).