Una mostra con più di 50 tavole illustrate dai principali fumettisti italiani, un’asta benefica, incontri e serate. Dal 10 dicembre (inaugurazione ore 18) al 15 gennaio, al Castello Sforzesco di Milano rivivono, con un intento solidale, i protagonisti delle canzoni di Enzo Jannacci.
Dopo il grande successo della mostra “La mia gente. Enzo Jannacci, canzoni a colori” che richiamò nel 2013 a Wow-Spazio Fumetto di Milano migliaia di visitatori, le canzoni di Jannacci, infatti, tornano a rivivere. A colori e in grande formato.
“Gente d’altri tempi. Enzo Jannacci, nuove canzoni a colori” è il titolo della nuova mostra curata da Davide Barzi e Sandro Paté, organizzata da Scarp de’ tenis e Caritas Ambrosiana insieme con Comune di Milano e con il sostegno di Fondazione Cariplo, Etica Sgr e Wow-Spazio Fumetto.
Un’iniziativa che intende onorare, ancora una volta, il grande artista milanese, ricordando come egli sia stato cantore, per mezzo secolo, della Milano e dell’Italia dei margini sociali, delle periferie geografiche ed esistenziali, di biografie sfortunate, stralunate, trascurate.
La mostra raccoglie il contributo di più di cinquanta grandi fumettisti, illustratori e artisti italiani, ciascuno impegnato con una delle canzoni del vasto repertorio jannacciano. Più di cinquanta tavole originali e in grande formato faranno rivivere così i personaggi del cantautore milanese, in un pantheon stralunato di antieroi, cantati senza pietismi, con ironia e disincanto, eppure con una simpatia, un’umanità e uno spirito di accoglienza che tanto hanno da insegnare alla Milano e all’Italia di oggi.
Le opere, tutte donate gratuitamente dagli autori, saranno poi battute dalla Casa d’aste milanese Porro & C. il prossimo 1 febbraio 2016, alle ore 18, presso la sede di via Olona 2 a Milano. I fondi raccolti saranno destinati all’accompagnamento sociale delle persone senza dimora e dei venditori della rivista Scarp de’ tenis. Il giornale di strada promosso da Caritas Ambrosiana, e sostenuto da Caritas Italiana, nella testata – e non solo – conserva un radicato spirito “jannacciano”, offrendo opportunità di lavoro, guadagno e reinserimento sociale a più di 150 persone senza dimora e in situazione di povertà, a Milano e in un’altra decina di città italiane.