Dopo l’Unesco a Parigi, la Biennale di Venezia, la Gran Via di Madrid, il Maxxi di Roma e il Palazzo dell’ONU a New York, il Garbage Patch State arriva a Milano presso Mostrami Factory @Folli 50.0, il “cantiere” artistico, culturale e sociale, voluto da Fondazione Bracco e realizzato in collaborazione con il collettivo di giovani artisti Mostrami.
L’installazione è una grande tromba d’acqua che porta con se una miriade di tappi di bottiglia di plastica in un coloratissimo vortice alto 7 metri, opera dell’artista italiana Maria Cristina Finucci da anni impegnata in un percorso creativo, ma anche educativo e d’informazione su uno dei fenomeni di inquinamento più importanti del pianeta causato dai rifiuti plastici dispersi negli oceani.
Un arcipelago di rifiuti non biodegradabili abbandonati nell’ambiente che, trascinati dalle correnti, finiscono al centro degli oceani formando delle “isole” di plastica la cui superficie totale è stimata in 16 milioni di km² ed è in continuo aumento. Scorie del nostro quotidiano, consumate, gettate e non destinate al processo di riciclo, per sempre incagliate sopra e sotto la superficie del mare.
Arcipelago che dal 2013, grazie all’opera di Maria Cristina Finucci, è stato riconosciuto dall’UNESCO come Stato Federale, il Garbage Patch State appunto (www.garbagepatchstate.org).
“Con i suoi colori accattivanti, il suo aspetto imponente, il Vortice non è soltanto simbolo di energia e vitalità, ma anche di potenza distruttiva come può esserlo la plastica di cui è formato. Un’opera – dichiara Maria Cristina Finucci – che vuole creare un coinvolgimento intellettuale ed emotivo dello spettatore con l’intento di dare un’immagine concreta a un fenomeno per sua natura quasi invisibile, quello della microplastica che sta uccidendo gli oceani, un problema in qualche modo prodotto da ciascuno di noi e che ci riguarda tutti”.
L’installazione, realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e dei Mari e con la collaborazione dell’Università Roma TRE, promossa da Fondazione Bracco,
resterà in mostra fino al 31 ottobre 2015.