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20 febbraio

Castiglione, la cultura in Italia agli inizi del ‘500

Un nuovo incontro della Scuola della Cattedrale in occasione della monumentale edizione delle "Lettere" dell'autore del "Cortegiano". Nella chiesa di San Gottardo, con mons. Borgonovo, Angelo Stella, Umberto Morando, Mauro Bersani e Armando Torno.

13 Febbraio 2017

La Scuola della Cattedrale, presieduta da mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano, continua i suoi eventi culturali con una riflessione sui primi decisivi decenni del Cinquecento partendo dalla monumentale edizione delle Lettere famigliari e diplomatiche di Baldassarre Castiglione, per la prima volta raccolte e pubblicate come un intero corpus epistolare (in tre volumi della collana «I Millenni», Einaudi Editore, Torino 2016, per un totale di più di 3.650 pagine).

Grazie alla ricchissima attività diploma­tica, il Castiglione fu al centro delle questioni culturali, artistiche, politiche e religiose del suo tempo.

Si ricordi che il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affigge sul portone della cattedrale di Wittenberg le 95 tesi che danno formalmente inizio alla Riforma Luterana.

Influente esperto d’arte, Castiglione lanciò Raffaello; e presto divenne punto di riferimento per la letteratura con il suo famosissimo Cortegiano, con il quale aveva dettato le tendenze ed i canoni del gusto. Le Lettere, infatti, sono rilevanti anche dal punto di vista linguistico come straordinario esempio della forza espressiva del volgare, contrapposto all’italiano del Bembo modellato sui classici del Trecento.

Il nobile mantovano, esperto d’armi e di guerra, ricoprì anche delicati ruoli politici: fu nunzio apostolico presso la corte di Carlo V a Madrid negli anni che portarono al Sacco di Roma, di cui fu ingiustamente accusato.

“L’angolo visuale e prospettico indicato da Baldassarre per la lettura di queste sue lettere famigliari e diplomatiche è implicito nel Cortegiano. Se nel trattato si visualizzano in primo piano figure ed eventi politici e militari che hanno nella Urbino e nei Montefeltro, il primo decennio del secolo rinascimentale, la prospezione della sede ideale della civiltà cortigiana, il narrato epistolare dell’ambasciatore del duca di Urbino e dei marchesi di Mantova, con le analisi e i suggerimenti che le circostanze storiche sollecitano, li sottende,  ma non li descrive né li rinvia: sullo sfondo del panorama signorile scorrono tre pontefici, due re di Francia, innumerevoli signori e capitani, e si affaccia un imperatore. I vuoti, non si direbbero silenzi, appaiono profondi dove più si vorrebbe ascoltare, magari con quella di Machiavelli e di Guicciardini, la voce del Cortegiano”.

L’evento, introdotto e coordinato da Armando Torno, si terrà lunedì 20 febbraio 2017 alle ore 18.30 presso la Chiesa di San Gottardo in Corte (Via Pecorari, 2 – Milano) e vedrà gli interventi dei due curatori dell’edizione, Angelo Stella e Umberto Morando, con un saluto di Mons. Gianantonio Borgonovo e di Mauro Bersani, Direttore della collana I Millenni di Einaudi.

Ingresso libero fino ad esaurimento posti a partire dalle ore 18.00