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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Varese

Restaurata la cripta al Sacro Monte

Presentati dal Vicario mons. Agnesi e dall'arciprete mons. Villa i restauri nella cripta del Santuario. L'intervento, iniziato nel 2013 e costato oltre un milione di euro, ha riportato alla luce importanti testimonianze archeologiche dell'epoca di sant'Ambrogio.

21 Ottobre 2015

Alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Franco Agnesi, Vicario Episcopale e Presidente della Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte e di monsignor Erminio Villa, Arciprete del Sacro Monte, presso il Museo Baroffio sono stati presentati i lavori di restauro che hanno interessato gli antichi affreschi della Cripta e gli affreschi scoperti nella zona d’accesso.

Entrambi i restauri si sono resi possibili dopo la rimozione di opere murarie costruite in varia epoca e a fronte di importanti opere di consolidamento.

L’intervento di restauro, su struttura e affreschi, è iniziato nel giugno 2013 e permette ora, a visitatori e pellegrini, un più ampio godimento dello splendore dell’antico luogo.

Sotto l’altare maggiore del Santuario, infatti, si cela la sua più antica testimonianza architettonica, con colonnine e capitelli che reggono le volte datate intorno all’anno 1000, alla quale si accede solo attraverso un lungo corridoio che si snoda sotto la navata laterale destra della chiesa.

Dagli scavi effettuati sono emersi moltissimi indizi che fanno risalire all’epoca di Sant’Ambrogio, IV secolo, la presenza di un luogo di culto dedicato a Santa Maria del Monte.

L’importo dei lavori comprensivo di oneri tecnici ed iva è di €. 1.150.000,00.

Il sostegno finanziario che ha permesso alla Parrocchia, proprietaria del complesso, queste importanti opere per una struttura che l’Unesco ha riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, nella rete dei Sacri Monti di Piemonte e Lombardia, è stato garantito da Fondazione Cariplo, che da anni è impegnata al finanziamento dei lavori di restauro dell’intero complesso monumentale unitamente alla Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese, e dalla Regione Lombardia – Assessorato alla Cultura – Direzione Generale Culture, Identità e Autonomie.