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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Intervista

Il nuovo Evangeliario, dono alle parrocchie della Diocesi

Don Umberto Bordoni, segretario della Commissione che ha lavorato alla realizzazione del solenne libro liturgico, traccia un bilancio di questa straordinaria esperienza. La distribuzione per la Zona di Milano avverrà tra il 21 e il 22 dicembre (e per tutte le altre realtà diocesane dal 22 dicembre nei rispettivi decanati), per essere impiegato a partire dalla Notte di Natale.

12 Dicembre 2011

«E’ importante accogliere e valorizzare il nuovo Evangeliario ambrosiano già a partire dall’inizio», raccomanda don Umberto Bordoni, segretario dell’apposita Commissione che ha lavorato alla realizzazione del solenne libro liturgico, nonchè curatore della mostra La bellezza nella Parola, che a Palazzo Reale ha permesso di ammirarne le tavole originali. Ora, infatti, il nuovo Evangeliario arriverà in tutte le parrocchie della Diocesi: «Un dono che si colloca in una suggestiva intersezione di spazio e di tempo – spiega ancora don Umberto -. Di spazio, perchè l’Evangeliario verrà usato per la prima volta insieme in Cattedrale e in tutte le parrocchie e realtà pastorali significative della Diocesi e del Rito: un gesto che ha valore ecclesiale forte di comunione. E di tempo, perchè il suo impiego nella solenne celebrazione della Messa di Mezzanotte di Natale darà più espressiva evidenza a quanto nella Chiesa si compie».

Come potrà, questo nuovo Evangeliario, diventare segno concreto nelle comunità parrocchiali?
E’ importante accogliere e valorizzare il nuovo Evangeliario già a partire dall’inizio. Il dono infatti si colloca in una suggestiva intersezione di spazio e di tempo. Di spazio: verrà usato per la prima volta insieme in Cattedrale e in tutte le parrocchie e realtà pastorali significative della Diocesi e del Rito. Un gesto che ha valore ecclesiale forte di comunione. Di tempo: il suo impiego nella solenne celebrazione della Messa di Mezzanotte di Natale darà più espressiva evidenza a quanto nella Chiesa si compie: mentre udiamo proclamare che il Verbo si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi, vediamo l’Evangeliario entrare nell’assemblea, prestare parola all’annuncio del Verbo e offrirsi alla venerazione dei ministri e dei fedeli e così ci è più facile e commovente credere e sentire che è Cristo stesso, presente in mezzo a noi, a raggiungerci con la sua parola ed il suo amore. L’accoglienza è importante per iniziare, ma alla fine ad essere decisivo è l’uso dell’Evangeliario. Laddove sarà abitualmente impiegato con dignità e intelligenza nelle celebrazioni festive, custodito con venerazione e premura, sapientemente valorizzato per segnare opere e giorni straordinari diverrà un elemento irrinunciabile e prezioso nella vita delle nostre comunità. Siamo tutti chiamati in qualche modo a riappropriarci di questo oggetto liturgico così importante. L’educazione chiede anche di investire qualche tempo per accostare gli strumenti utili. Accanto al catalogo della mostra (Il nuovo Evangeliario Ambrosiano e capolavori antichi, Silvana Editoriale) e alla pubblicazione degli studi scientifici che ne hanno guidato la realizzazione (L’Evangeliario nella storia e nella liturgia, Qiqaion) nel prossimo mese di gennaio uscirà una libro (Parola e immagini per la vita.  Guida all’Evangeliario ambrosiano, ITL) che si proporrà agli operatori pastorali e a tutti i fedeli come prezioso strumento di approfondimento e di meditazione sul Vangelo anche attraverso le nuove immagini.

In sintesi, quali sono le peculiarità e le novità di questo nuovo Evangeliario voluto dal cardinale Tettamanzi?
Arriva per la prima volta in assoluto in tutte le parrocchie un vero Evangeliario analogo a quello delle grandi cattedrali: grande, bello, ornato con immagini, di nobile fattura, singolarmente espressivo. E’ un libro liturgico, o meglio il libro liturgico. Non una delle tante più o meno decorose pubblicazioni del Vangelo in commercio, ma il testo ufficiale promulgato dal Capo Rito e approvato dalla Santa Sede: l’unico da impiegarsi. La copertura, di particolare pregio, è un invito forte a venerare il Verbo di Dio presente in mezzo al suo popolo; la dedica, personalizzata e firmata dal cardinale Tettamanzi, ben esprime il legame con la Tradizione: sempre il Vangelo è consegnato dalla Chiesa attraverso la successione apostolica. Soprattutto è un Evangeliario “contemporaneo”, che sa parlare la lingua del nostro tempo. Reca 73 tavole eseguite da sei artisti italiani tra i più affermati a livello internazionale, che hanno profondamente meditato la Parola, e scrive il Vangelo con una grafica e un carattere di singolare eleganza ad esprimere anche nella tipografia la sobria nitidezza ambrosiana.

La mostra «La bellezza nella Parola» ha visto la presenza di moltissimi visitatori, credenti e non credenti. Cosa ha attirato tante persone attorno alle tavole dell’Evangeliario?
Uomini e donne di ogni età, condizione, ceto sociale; soprattutto numerosissimi gruppi guidati splendidamente dai giovani volontari – cui va particolare ammirazione e sentita gratitudine –  hanno frequentato le sale nobili di Palazzo Reale. Molti e disparati sono i motivi che hanno spinto a visitare la mostra: l’interesse per il nuovo libro liturgico, l’affetto per il donatore – il cardinale Dionigi Tettamanzi -, l’indubbia attrazione dei capolavori antichi, la passione per l’arte contemporanea, la semplice curiosità. La tela di apertura, “San Matteo e l’angelo” di Ambrogio Figino, ha chiarito già da subito e messo al centro il vero punto di attrazione: il libro dei Vangeli. Ad attrarre tutti alla fine è stata proprio la segreta forza del Vangelo, così come si sprigiona insieme dalla Parola e dalle immagini. La tavola conclusiva dello Spagnoletto, nella quale è la mano stessa di Dio a incidere indelebilmente la Parola, riesce così a raccogliere realmente il senso di tutto l’itinerario. Come annota il  cardinale Tettamanzi nel suo commento finale: «C’è una Parola unica e ineffabile che Dio stesso pronuncia nell’intimo di ogni uomo, fa risuonare nella Chiesa e nel mondo, scrive nella vita di chi ascolta “non con inchiostro, su tavole di pietra, ma con lo Spirito di Dio, sulle tavole di carne dei cuori” (cf. 2 Cor, 3,3)».

Più volte, nell’illustrare questo progetto per il nuovo Evangeliario ambrosiano, si è parlato di una “sfida” per il nostro tempo. Ora che il progetto è stato realizzato, quale bilancio si può fare?

Il bilancio è molto positivo. Il cardinale Tettamanzi, che ha ideato e seguito personalmente il progetto e il cardinale Scola che l’ha accolto e sostenuto con convinzione, hanno voluto imprimere, anche con questa iniziativa, il segno di una Chiesa aperta al mondo, capace di abitare con grande fiducia il tempo presente e di affrontare senza complessi o paure la sfida della contemporaneità. La Commissione incaricata e i numerosi collaboratori hanno raccolto la soddisfazione, lavorarando molto  insieme, di sperimentare una comunione di intenti e di sguardo. Gli sponsor hanno aderito con generosità all’impresa, coperto integralmente i costi di realizzazione sia degli Evangeliari che della Mostra, e consentito così di non pesare minimamente sull’impegno della Diocesi a favore della pastorale ordinaria e della carità. Gli artisti hanno espresso da subito una disponibilità inattesa e cordiale a lavorare per la Chiesa: quasi che aspettassero da tempo di essere chiamati a collaborare seriamente. Il dialogo con loro si è rivelato autentico, profondo: una esperienza di umanità e di fede. Il vero bilancio in realtà spetta ora al popolo di Dio e ai suoi pastori, chiede tempo di sedimentazione e di pratica liturgica prolungata, non rispecchierà necessariamente le prime reazioni, ma domanderà di interrogarsi su quanto anche questo strumento abbia contribuito a far trasparire agli uomini del nostro tempo qualche raggio dell’indicibile bellezza del Verbo di Dio.

 

Come e quando ritirare il dono dell’Evangeliario
Nei prossimi giorni i destinatari del nuovo Evangeliario Ambrosiano riceveranno una lettera del Vicario Generale contenente il tagliando necessario per ritirare il dono e tutte le indicazioni per poterlo valorizzare a partire dalla Notte di Natale.
In particolare la distribuzione avverrà per la Zona di Milano presso la Curia Arcivescovile, in piazza Fontana, il 21 e 22 dicembre, dalle 8 alle 18. Sarà possibile, solo per questa occasione e limitatamente all’operazione di carico, accedere in autovettura al cortile della Curia. Per tutte le altre Zone il punto di riferimento sarà il proprio Decanato, con riferimento diretto al Decano, e consegna del volume dal 22 dicembre pomeriggio in poi.

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di Luca FRIGERIO