Dopo un silenzio di sette mesi, lo scorso marzo, in tempo per il triduo pasquale, le campane della chiesa prepositurale dei SS. MM. Protaso e Gervaso di Gorgonzola hanno ripreso a spandere il loro suono dalla cima della torre campanaria, al termine di un importante intervento di restauro conservativo che ha riguardato lo storico edificio.
A distanza di alcuni mesi, in occasione della ricorrenza liturgica della Madonna del Rosario, patrona del paese, è stato presentato alla comunità di Gorgonzola il volume che unisce note storiche e documenti d’epoca relativi al campanile, informazioni inedite e considerazioni tecniche sulle campane e i loro fonditori e, infine, una sintesi dell’intervento conservativo effettuato.
Il volume, completato da una ricca documentazione fotografica delle varie fasi dei lavori, è stato fortemente voluto dal prevosto, don Ambrogio Villa, per lasciare una traccia documentaria dell’importante operazione svolta, del resto molto sentita da tutta la popolazione, che da sempre identifica nella chiesa parrocchiale affacciata sul Naviglio Martesana e nel suo campanile l’inconfondibile ‘monumento-simbolo’ di Gorgonzola. Particolarmente seguite dai gorgonzolesi sono state le operazioni di rimozione delle campane e, a fine restauro, la loro esposizione sul sagrato per un intero fine settimana: è stato così possibile ammirare da vicino delle vere e proprie opere d’arte, ricche di immagini di santi e iscrizioni dedicatorie, oltre che assistere alla loro benedizione prima del ‘rientro’ sulla cella campanaria.
Il campanile di Gorgonzola fu progettato dall’architetto milanese Giacomo Moraglia a metà Ottocento, a completamento del grandioso progetto ideato a inizio secolo dal ticinese Simone Cantoni, incaricato dal duca Gian Galeazzo Serbelloni di disegnare una nuova chiesa per Gorgonzola. Se l’edificio sacro era stato consacrato già nel 1820, i lavori di completamento e decorazione proseguirono lentamente ancora per alcuni decenni, sempre attenendosi fedelmente all’impronta neoclassica impressa dal Cantoni. La torre fu collaudata nel 1855, costruita in pochi anni alle spalle dell’abside secondo il progetto originale: tuttavia, non pochi furono gli ostacoli e i ritardi, se il primo progetto di Moraglia ancora conservato reca la data 1842. Ci si mise anche il fatidico 1848, anno memorabile per i moti rivoluzionari anti austriaci: giunta da Milano l’eco delle gloriose Cinque Giornate, infatti, la popolazione interruppe i lavori di costruzione, intrapresi sulla base di una decisione d’ufficio governativa in un luogo diverso da quello inizialmente prescelto, ottenendo, dopo una sospensione, che la torre fosse finalmente costruita come e dove la comunità di Gorgonzola l’aveva sempre voluta e attesa.
L’attuale concerto di campane risale al 1922: gli otto ‘sacri bronzi’ (uno dei concerti più notevoli in tutto il circondario) sono opera della Fonderia Broili di Udine, che negli anni del primo dopoguerra era molto attiva nell’opera di rifusione delle campane che, soprattutto nel Nord-Est, erano state requisite a fini bellici. Purtroppo, come spesso accade, la quantità non si accompagna alla qualità e, da subito, le campane fornite a Gorgonzola si segnalarono per alcuni difetti. Ne è prova il fatto che almeno due bronzi furono rifusi entro un anno, mentre nel 1931 un’altra campana fu sostituita richiedendola ai Fratelli Ottolina, della più vicina località brianzola di Seregno.
Dopo centocinquanta anni di storia del campanile e quasi un secolo di vita delle campane, si è reso necessario un importante lavoro di restauro conservativo, che ha interessato le facciate esterne della torre, lo smontaggio delle campane e del loro castello di sostegno, la progettazione di una nuova struttura portante, il restauro e l’accordatura delle campane (fino a pochi mesi fa Gorgonzola vantava uno dei concerti più ‘stonati’ della Martesana, a detta degli esperti) e, infine, il riposizionamento di castello e concerto nella cella campanaria nel frattempo risanata.
I lavori, diretti dall’architetto Oberti, sono durati dalla fine di agosto del 2015 al marzo 2016. La Rubagotti Carlo di Cologne (Brescia) si è occupata delle campane, mentre la Cooperativa per il Restauro di Milano si è incaricata degli interventi di conservazione. Nel libro, in distribuzione gratuita presso la parrocchia, compaiono un saggio di Marco Cavenago (storico dell’arte già autore di una monografia sulla chiesa di Gorgonzola nel 2011) e uno di Matteo Bolchini con la collaborazione di Maurizio Bertazzolo (esperti campanologi).