Come una nuvola candida, l’angelo sovrasta Giacobbe, uomo qualunque in questa lotta sospesa fra terra e cielo. Chagall ne sente la forza visionaria e ne cerca il misterioso significato.
Chi è quest’uomo che nella notte assale Giacobbe e intreccia con lui un corpo a corpo, in cui non si può non cogliere anche il confronto fra la l’estremo chiarore dell’uno, nuvola appunto, e l’oscurità notturna dell’altro?
Lotta Giacobbe per tutta la notte e noi, come lui, poveri uomini, non sappiamo con chi. Il mistero ci avvolge come una nuvola e la nostra lotta diviene domanda, ricerca, dubbio, fatica, paura e infine si illumina della promessa del Signore: «Non ti chiamerai più Giacobbe, ma Israele, perché hai combattuto con Dio e con gli uomini e hai vinto!»(Genesi 32, 25-29).
Chagall sente che la Bibbia racconta tutto dell’uomo, di ogni uomo e di ogni tempo. Così la sua guache diviene davvero quella visione in cui ravvisando noi stessi ci apriamo alla speranza, alla luce di una morbida nuvola bianca in cui finalmente ci riconosciamo.