Ricorrendo la festività della Presentazione al Tempio di Gesù in giorno di domenica, le nostre comunità ambrosiane possono rivivere più intensamente l’andare incontro di Simeone al piccolo Gesù, luce delle genti. In effetti, fin dai primi secoli, questa festa ha preso il nome di Incontro (Ipapante) e, in virtù delle parole rivolte da Simeone a Maria, ha stabilito un legame stupefacente fra il Natale e la Pasqua: Gesù è già da neonato segno di contraddizione e sulla Croce rivelerà, finalmente, il suo amore incondizionato per tutto l’uomo e per tutti gli uomini, a costo di portare su di sé il rifiuto, il tradimento, l’indifferenza. Sempre le parole di Simeone alla Madre E anche a te una spada trafiggerà l’anima, ci ricordano che Maria è intimamente unita alla salvezza operata da Cristo e danno ragione di come, nei libri liturgici antecedenti al Vaticano II , il 2 Febbraio venisse inteso in chiave mariana; di questo carattere mariano rimane traccia nell’inno della liturgia delle ore e nelle antifone proposte dal messale ambrosiano per la processione con i lumi.
Un rito evidente e com-movente
A meno di ragioni che ne escludano l’opportunità, l’inizio della celebrazione preveda una reale processione coi lumi (o, almeno, un ingresso solenne) che parta da una chiesa succursale o da un altro luogo adatto (il sagrato della chiesa, l’oratorio, un’edicola significativa, il cortile della canonica…). Non si tratta di una cerimonia da aggiungere alla messa, ma di un’esperienza mistagogica che, per l’appunto, cerca di rendere evidente il Mistero che si va contemplando: l’attesa di Simeone, la commovente visione del bimbo Gesù con Maria e Giuseppe, il suo andargli incontro e prenderlo fra le braccia, la letizia della lode al Padre, perché la gloria di Israele può essere toccata, udita, baciata.
I lumi, lo sappiamo, sono un simbolo caro ai fedeli tutti; al tempo stesso facciamo esperienza di come possano essere ridotti a mero oggetto sacro senza legami con la comunità e con i riti da essa celebrati. Ponendoli sotto la benedizione della Trinità, portandoli in processione e intuendone il rimando alla vera Luce, questi potranno essere, anche nelle case o nei luoghi dove verranno posti, la memoria viva di una comunità che ha celebrato con i corpi – e non solo con la mente – il mistero di Dio che, appunto, ha scelto di farsi corpo per venirci incontro.
In questa giornata si ricordano anche tutti i Cristiani che hanno emesso i voti di speciale consacrazione e, nella Chiesa italiana, la giornata per la vita : Suggeriamo che venga riservato, nella processione iniziale, un posto particolare ad alcuni\e consacrati\e presenti nel territorio della parrocchia oppure, in alternativa, ad alcune famiglie coi bambini che hanno ricevuto il Battesimo negli ultimi anni. Si dia spazio a queste particolari categorie anche nelle intenzioni della preghiera universale.
La musica a servizio del rito
Anche la musica aiuterà a rivivere questa commovente pagina del Mistero che si è reso visibile fra noi. Vorremmo aiutare le comunità (preti, direttori di coro, strumentisti, animatori dell’assemblea) nella scelta del canto per questa domenica così singolare. Qui trovate una guida – con varie possibilità di scelta – per la celebrazione vigiliare solenne e per i riti processionali di quella del giorno. A parte si è anche predisposto un foglietto già pronto per la stampa, da unire a quello edito da Ancora (o ai vari sussidi prodotti dalle parrocchie), destinato ai fedeli. Gli organisti, infine, potranno trovare in un file dedicato, gli spartiti non reperibili nel Cantemus Domino. Rimaniamo a disposizione per ogni evenienza o richiesta.
L’equipe del servizio di pastorale liturgica