Ez 35,1a; 36,1-7; Sal 30 (31); Os 3,4-5; Mt 21,23-27
«Gesù rispose loro: “Anch’io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo”». (Mt 21,24)
Questo testo è immediatamente successivo al testo in cui Gesù ha cacciato i venditori dal tempio. La domanda che gli rivolgono le autorità religiose riguarda il potere di fare o non fare certe cose – un potere che era concesso da loro, che dovevano controllare tutto. La reazione di Gesù è furba e intelligente: egli risponde con una domanda a cui le autorità rispondono con una risposta opportunista, falsa e interessata. Il potere di cui parla Gesù lo ha manifestato all’inizio del capitolo quando è entrato a Gerusalemme su un asinello. Le autorità non l’hanno capito, o meglio non hanno voluto capirlo. Spesso anche noi cadiamo nello stesso sbaglio: non capiamo che il potere di Gesù è quello dell’amore, del servizio disinteressato. Chiediamo al Signore oggi di comprendere che la comunione con lui deve essere vissuta nel segno dell’amore e del servizio, perché è solo questo che ci dà gioia.
Preghiamo con il Salmo
In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia […].
Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.
(dal Salmo 31)