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Giovedì della V settimana di Pasqua

Memoria facoltativa di santa Rita da Cascia, religiosa

22 Maggio 2025

ALL’INGRESSO
Il Signore guidò a libertà
il suo popolo nell’esultanza,
i suoi eletti con canti di gioia,
alleluia, alleluia.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che in questi giorni pasquali ci riveli la grandezza del tuo amore, fa’ che accogliamo pienamente il dono della salvezza perché, liberi dalle tenebre del peccato, aderiamo sempre più alla luce della tua parola.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

LETTURA At 17, 1-15
Lettura degli Atti degli Apostoli

In quei giorni. Percorrendo la strada che passa per Anfìpoli e Apollònia, giunsero a Tessalònica, dove c’era una sinagoga dei Giudei. Come era sua consuetudine, Paolo vi andò e per tre sabati discusse con loro sulla base delle Scritture, spiegandole e sostenendo che il Cristo doveva soffrire e risorgere dai morti. E diceva: «Il Cristo è quel Gesù che io vi annuncio». Alcuni di loro furono convinti e aderirono a Paolo e a Sila, come anche un grande numero di Greci credenti in Dio e non poche donne della nobiltà. Ma i Giudei, ingelositi, presero con sé, dalla piazza, alcuni malviventi, suscitarono un tumulto e misero in subbuglio la città. Si presentarono alla casa di Giasone e cercavano Paolo e Sila per condurli davanti all’assemblea popolare. Non avendoli trovati, trascinarono Giasone e alcuni fratelli dai capi della città, gridando: «Quei tali che mettono il mondo in agitazione sono venuti anche qui e Giasone li ha ospitati. Tutti costoro vanno contro i decreti dell’imperatore, perché affermano che c’è un altro re: Gesù». Così misero in ansia la popolazione e i capi della città che udivano queste cose; dopo avere ottenuto una cauzione da Giasone e dagli altri, li rilasciarono. Allora i fratelli, durante la notte, fecero partire subito Paolo e Sila verso Berea. Giunti là, entrarono nella sinagoga dei Giudei. Questi erano di sentimenti più nobili di quelli di Tessalònica e accolsero la Parola con grande entusiasmo, esaminando ogni giorno le Scritture per vedere se le cose stavano davvero così. Molti di loro divennero credenti e non pochi anche dei Greci, donne della nobiltà e uomini. Ma quando i Giudei di Tessalònica vennero a sapere che anche a Berea era stata annunciata da Paolo la parola di Dio, andarono pure là ad agitare e a mettere in ansia la popolazione. Allora i fratelli fecero subito partire Paolo, perché si mettesse in cammino verso il mare, mentre Sila e Timòteo rimasero là. Quelli che accompagnavano Paolo lo condussero fino ad Atene e ripartirono con l’ordine, per Sila e Timòteo, di raggiungerlo al più presto.

SALMO Sal 113B (115)

A te la gloria, Signore, nei secoli.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.

Non a noi, Signore, non a noi,
ma al tuo nome da’ gloria,
per il tuo amore, per la tua fedeltà. R

Perché le genti dovrebbero dire:
«Dov’è il loro Dio?».
Il nostro Dio è nei cieli:
tutto ciò che vuole, egli lo compie. R

Benedice quelli che temono il Signore,
i piccoli e i grandi.
Siate benedetti dal Signore,
che ha fatto cielo e terra. R

VANGELO Gv 12, 37-43
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo. Sebbene il Signore Gesù avesse compiuto segni così grandi davanti a loro, non credevano in lui, perché si compisse la parola detta dal profeta Isaia: «Signore, chi ha creduto alla nostra parola? E la forza del Signore, a chi è stata rivelata?». Per questo non potevano credere, poiché ancora Isaia disse: «Ha reso ciechi i loro occhi e duro il loro cuore, perché non vedano con gli occhi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca!». Questo disse Isaia perché vide la sua gloria e parlò di lui. Tuttavia, anche tra i capi, molti credettero in lui, ma, a causa dei farisei, non lo dichiaravano, per non essere espulsi dalla sinagoga. Amavano infatti la gloria degli uomini più che la gloria di Dio.

DOPO IL VANGELO
Dicano i riscattati dal Signore, alleluia:
«Ci ha liberato dalle mani del nemico
e radunato da tutta la terra», alleluia.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che ci hai consentito di passare dall’iniquità alla giustizia e dalla miseria della colpa alla vera gioia, non abbandonare l’opera della tua grazia, ma a quanti hai chiamato alla santità della vita di fede dona la forza di perseverare.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
Ti preghiamo, o Dio, Padre nostro: a noi che celebriamo nella fede e desideriamo con viva speranza il mistero della rinnovazione pasquale, dona di condividerne la ricchezza nella verità del tuo amore che salva.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta renderti grazie, o Dio di misericordia infinita.
Il Signore Gesù nel mistero della Pasqua ci indusse a lasciare la vecchia vita del peccato per camminare nella nuova realtà dello Spirito. Così ci è dato di superare il rischio orrendo della morte eterna, ed è serbata ai credenti la lieta speranza della vita senza fine.
Per questo tuo dono, o Padre, nella pienezza della gioia pasquale l’umanità esulta su tutta la terra e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta in coro l’inno della tua gloria: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Ci hai dato, Signore, un pane dal cielo
che è pieno di ogni dolcezza, alleluia, alleluia.

ALLA COMUNIONE
Accogliete con timore il sacramento
e gustate la dolcezza di Cristo.
Il Signore ci ha dato il pane del cielo,
l’uomo ha mangiato il pane degli angeli, alleluia, alleluia.

DOPO LA COMUNIONE
Donaci, o Padre, di attingere vita e fortezza alla tua mensa di grazia, conforma i nostri cuori al tuo volere ed esaudisci ogni giusto desiderio.
Per Cristo nostro Signore. Amen