ALL’INGRESSO
Il Signore è la mia luce e la mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore difende la mia vita:
di chi avrò paura?
Sarà piuttosto chi mi avversa a inciampare e cadere,
alleluia.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità perché possano ritornare sulla retta via, concedi a quanti si onorano del nome cristiano di fuggire ogni incoerenza e di vivere sempre secondo la loro dignità di creature redente.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA At 4, 32-37
Lettura degli Atti degli Apostoli
In quei giorni. La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno. Così Giuseppe, soprannominato dagli apostoli Bàrnaba, che significa «figlio dell’esortazione», un levita originario di Cipro, padrone di un campo, lo vendette e ne consegnò il ricavato deponendolo ai piedi degli apostoli.
SALMO Sal 132 (133)
Dove la carità è vera, abita il Signore.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
Ecco, com’è bello e com’è dolce
che i fratelli vivano insieme! R
È come olio prezioso versato sul capo,
che scende sulla barba, la barba di Aronne,
che scende sull’orlo della sua veste. R
È come rugiada dell’Ermon,
che scende sui monti di Sion.
Perché là il Signore manda la benedizione,
la vita per sempre. R
EPISTOLA 1Cor 12, 31 – 13, 8a
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, desiderate intensamente i carismi più grandi. E allora, vi mostro la via più sublime. Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita. E se avessi il dono della profezia, se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza, se possedessi tanta fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sarei nulla. E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo per averne vanto, ma non avessi la carità, a nulla mi servirebbe. La carità è magnanima, benevola è la carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità. Tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine.
VANGELO Gv 13, 31b-35
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».
DOPO IL VANGELO
«Quando mostrerò la mia santità in voi – dice il Signore –
vi radunerò tra le genti
e vi darò un cuore nuovo», alleluia, alleluia.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, rendi sempre più vivo e operante in noi il mistero pasquale che celebriamo e, dopo averci rianimato nei tuoi sacramenti, continua a guidarci con le tue instancabili premure di Padre.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
O Dio di bontà, porta a compimento in noi il mistero di comunione e di vita significato in questo scambio di doni e innalza l’animo nostro dagli affetti del mondo alle realtà del cielo.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta esaltarti, o Padre, sempre e soprattutto in questo tempo santo che la Chiesa consacra a contemplare e a rivivere gli eventi salvifici della Pasqua di Cristo.
Così tutti i credenti condividono nella stessa fede il mistero della passione che li ha redenti e si allietano dell’eterno destino di gloria che ci è stato donato nel Signore risorto.
Per questa tua grazia l’umanità esulta su tutta la terra e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta in coro l’inno della tua lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Signore, da chi andremo?
Tu solo hai parole di vita eterna
e noi abbiamo creduto e conosciuto
che tu sei il Santo di Dio, alleluia.
ALLA COMUNIONE
Gli angeli stanno intorno all’altare
e Cristo porge il pane dei santi e il calice di vita
a remissione dei peccati, alleluia.
DOPO LA COMUNIONE
Sostienici con la tua presenza, o Dio nostro, e fa’ che il sacramento ricevuto con fede ci preservi nei pericoli e ci purifichi dal male.
Per Cristo nostro Signore. Amen