ALL’INGRESSO
«Sono da tanto tempo in mezzo a voi
e non mi conoscete? – dice il Signore –.
Filippo, chi vede me
vede anche il Padre mio.
Non credi che io sono nel Padre
e il Padre è in me?». Alleluia.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che rallegri la Chiesa con la festa degli apostoli Filippo e Giacomo, per le loro preghiere concedi al tuo popolo di comunicare al mistero della morte e della risurrezione di Cristo, tuo unico Figlio, e di contemplare in eterno la gloria del suo volto di Redentore glorioso che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA At 1, 12-14
Lettura degli Atti degli Apostoli
Dopo che Gesù fu assunto in Cielo, gli apostoli ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato. Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
SALMO Sal 18 (19)
Risuona in tutto il mondo la parola di salvezza.
Oppure: Alleluia, alleluia, alleluia.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia. R
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio. R
EPISTOLA 1Cor 4, 9-15
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, ritengo che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all’ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo percossi, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi. Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri: sono io che vi ho generato in Cristo Gesù mediante il Vangelo.
VANGELO Gv 14, 1-14
✠ Lettura del Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via». Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
DOPO IL VANGELO
Nella generosità del suo amore
Dio ha scelto questi uomini santi
e ha dato loro una gloria eterna;
la Chiesa risplende del loro magistero. Alleluia.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
L’intercessione gloriosa dei tuoi santi apostoli Filippo e Giacomo ci protegga, o Dio onnipotente, e ci aiuti a conseguire l’eterna eredità nella tua casa.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli, o Padre, i doni che ti presentiamo nella festa dei santi apostoli Filippo e Giacomo e concedi anche a noi di servirti con una religione sincera e senza macchia.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta celebrarti, o Dio di infinita potenza, e lodarti nella festa degli apostoli Filippo e Giacomo. Ascoltata la voce che li fece discepoli di Cristo, essi ne seguirono la vita e la parola con tanta fedeltà, che bramarono conoscerti, o Padre, e contemplare apertamente il tuo volto. Confermati nella fede dalla risurrezione del Maestro, divennero testimoni eloquenti e sicuri del Vangelo. E anche la nostra assemblea, qui riunita in tuo nome e per la tua gloria, si allieta del loro annuncio e della redenzione che il tuo amore senza fine ha offerto al genere umano. Con animo grato e festoso, ai santi che oggi onoriamo e a tutti i cori degli abitanti del cielo uniamo la nostra voce per elevare alla tua maestà il canto di adorazione e di gioia: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
«Signore, mostraci il Padre e ci basta».
«Filippo – rispose il Signore –,
chi ha visto me ha visto il Padre». Alleluia.
ALLA COMUNIONE
«Se uno mi ama, osserverà la mia parola,
e il Padre mio lo amerà,
e noi verremo a lui
e prenderemo dimora presso di lui». Alleluia.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio santo e forte, la partecipazione al pane di vita eterna ci purifichi e ci rinnovi perché, uniti agli apostoli Filippo e Giacomo, possiamo entrare nella vita senza fine e contemplarti nel Cristo tuo Figlio.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della III domenica di Pasqua
VANGELO DELLA RISURREZIONE Mc 16, 1-8a
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Marco
Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a ungere il corpo di Gesù. Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del sole. Dicevano tra loro: «Chi ci farà rotolare via la pietra dall’ingresso del sepolcro?». Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande. Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d’una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano posto. Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: “Egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto”». Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento e di stupore.
ORAZIONE
Dio misericordioso, il mistero pasquale che celebriamo ricolmi dei suoi doni tutta la nostra vita.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Seguono le letture della liturgia domenicale