giorno aliturgico
Osserva il giorno del sabato per santificarlo, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d’Egitto e che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato. (Dt 5,12-15)
Nel giorno in cui la meditazione della croce si fa più intensa è possibile lasciarsi guidare da ciò che è espresso nella consegna del decalogo agli israeliti, in particolare dal comandamento relativo al sabato. Santificare quel giorno corrisponde a cessare da qualunque lavoro: quel gesto rovescia la logica umana, che spesso intende il valore di una persona a partire dalla misurazione di quanto è in grado di produrre e ottenere.
La croce di Gesù rivela un Dio che agisce nel coinvolgimento dell’amore, che afferma tutto sé stesso proprio nel momento di radicale abbandono, quando la morte rende impossibile fare alcunché. La vita per tutti è data escludendo la logica del potere e della produzione. Lasciarsi coinvolgere dall’amore della croce porta allora a trasformare la valutazione data alle proprie opere, per gustare una liberazione che è donata, piuttosto che conquistata.
Preghiamo
Distogli lo sguardo dai miei peccati,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
dal Salmo 50 (51)