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Percorsi ecclesiali

La Quaresima ambrosiana 2025

Sirio 10 - 16 marzo 2025
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In Quaresima

Coltivare la spiritualità nell’impegno sociale e politico

Dall’11 marzo al 6 aprile nelle Zone pastorali i ritiri sul tema «Trasformare i segni dei tempi in segni di speranza»

di don Nazario COSTANTE Responsabile Servizio per la pastorale sociale e il lavoro

5 Marzo 2025

La Quaresima è un tempo favorevole per fermarsi, riflettere e riscoprire il senso della propria missione nel mondo contemporaneo, soprattutto nel tempo giubilare che ci è dato di vivere. Ecco perché desideriamo proporre incontri di spiritualità rivolti ai cristiani impegnati nelle diverse realtà sociali, politiche e culturali per il bene comune.

Gli incontri prevedono un momento iniziale di preghiera e riflessione, seguito da un breve spazio di silenzio, la condivisione comunitaria delle proprie risonanze e, se prevista, la celebrazione dell’Eucaristia (vedi qui la locandina).

Al servizio di tutti

Camminando nell’anno giubilare il tema è la Speranza e la Carità politica, prendendo spunto dalla parabola evangelica del grande banchetto (Lc 14,16-24). Dio invita tutti alla sua mensa, senza distinzioni. Il padrone della casa non si limita a chiamare pochi eletti, ma estende l’invito ai crocicchi delle strade, accogliendo soprattutto gli esclusi e gli emarginati.

Questa prospettiva ci interroga profondamente sulla vera carità politica che non consiste nel mantenere privilegi o distanze, ma nel mettersi al servizio di tutti, con particolare attenzione agli ultimi, agli scartati, agli invisibili della società. Il potere, anche quello politico, può essere visto come “potere di invitare”: la speranza nasce dal sentirsi cercati, desiderati, attesi. La possibilità di essere accolti e accolti a nostra volta diventa il fondamento di una società più giusta e solidale.

Nessuno escluso

C’è, nella città, una grande festa: si sposa il figlio del re, l’erede al trono, eppure nessuno sembra interessato; nessuna almeno delle persone importanti, quelli che possiedono terreni, buoi e botteghe. È la fotografia del fallimento del re. Che però non si arrende al primo rifiuto, e rilancia l’invito. Come mai di nuovo nessuno risponde e la festa promessa finisce nel sangue e nel fuoco?

Allora disse ai suoi servi: andate ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. Per la terza volta i servi ricevono il compito di uscire, chiesa in uscita, a cercare per i crocicchi, dietro le siepi, nelle periferie, uomini e donne di nessuna importanza, basta che abbiano fame di vita e di festa. Se i cuori e le case si chiudono, il Signore, che non è mai a corto di sorprese, apre incontri altrove. Neanche Dio può stare solo.

L’ordine del re è illogico e favoloso: tutti quelli che troverete chiamateli alle nozze. Tutti, senza badare a meriti, razza, moralità. L’invito potrebbe sembrare casuale, invece esprime la precisa volontà di raggiungere tutti, nessuno escluso. Dai molti invitati passa a tutti invitati, dalle persone importanti passa agli ultimi della fila: fateli entrare tutti, cattivi e buoni.

Addirittura prima i cattivi e poi i buoni, senza mezze misure, senza bilancino, senza quote da distribuire. Il Vangelo mostra che Lui non cerca uomini perfetti, non esige creature immacolate, ma vuole uomini e donne incamminati, anche col fiatone, anche claudicanti, ma in cammino.

Nel cuore della vita

Il re entrò nella sala… Noi pensiamo Dio lontano, separato, sul suo trono di gloria, e invece è dentro la sala della vita, in questa sala del mondo, è qui con noi, uno cui sta a cuore la gioia degli uomini, e se ne prende cura; è qui, nei giorni delle danze e in quelli delle lacrime, insediato al centro dell’esistenza, nel cuore della vita, non ai margini di essa.

Nel mondo odierno, segnato da un senso diffuso di frammentazione e solitudine, la speranza è legata alla possibilità di essere cercati, invitati e accolti. Nessuno merita di tornare in una casa vuota dopo una dura giornata di lavoro: la speranza si nutre della presenza di qualcuno che ci aspetta. Trasporre questa semplice esperienza familiare nella vita politica significa costruire spazi di partecipazione reale, dove nessuno sia escluso e dove il criterio guida diventi la domanda: chi manca?

In questo tempo di Quaresima, siamo chiamati a interrogarci su come possiamo rispondere all’invito di Dio nella nostra vita personale e comunitaria. Il cammino di spiritualità ci offre un’opportunità preziosa per rinnovare il nostro impegno e diventare “tessitori” di speranza. «La speranza nasce dall’assunzione di responsabilità individuali e collettive. Significa lasciarsi guidare da Dio nell’ascolto del grido della terra sfruttata e della vita ferita» (Discorso alla Città, 6 dicembre 2024 – monsignor Mario Delpini)

Il programma

Martedì 11 marzo, ore 21: Legnano (Centro parrocchiale S. Magno, piazza S. Magno 10), presiede don Nazario Costante

Mercoledì 12 marzo, ore 20.45: Cologno Monzese (Salone oratorio S. Giuliano, piazza S. Matteo 13), presiede don Nazario Costante

Venerdì 21 marzo, ore 20.45: Milano (Centro S. Agnese, piazza Giustina 13), presiede don Nazario Costante

Domenica 23 marzo, ore 9: Barzago (Santuario di Maria Nascente di Bevera), presiede monsignor Gianni Cesena (segue la Messa alle 11.30)

Martedì 25 marzo, ore 21: Gazzada Schianno (Villa Cagnola, via Cagnola 21), presiede monsignor Luca Bressan

Sabato 29 marzo, ore 9: San Giuliano Milanese (Abbazia di Viboldone, via dell’Abbazia 6), presiede don Luca Violoni

Domenica 6 aprile, ore 9: Monza (Convento dei Barnabiti, vicolo Carrobiolo 4), presiede monsignor Luca Bressan (segue la Messa)

Info: sociale@diocesi.milano.it