
Cercare un terreno di incontro. Affidandosi alle emozioni. Quelle suscitate dalla poesia. Per scoprire, alla fine, che storie di vita lontanissime possono trovare momenti di condivisione. E che dall’arte può scaturire inclusione. Il Centro diurno “Bassanini-Tremontani” La Piazzetta, uno degli elementi cardine (insieme allo storico Servizio Sam, al Refettorio Ambrosiano e al Rifugio Sammartini) dei servizi che Caritas a Milano offre alle persone senza dimora, propone a marzo «Vola alta, parola, cresci in profondità», laboratorio di poesia italiana del Novecento, aperto ai frequentatori abituali del Centro, ovvero homeless o persone in situazione di grave emarginazione sociale, ma anche a tutti i cittadini.
Il laboratorio sarà condotto dalla volontaria Angela Sacco, coadiuvata dagli operatori della Piazzetta; si svolgerà nei quattro martedì di marzo, dal 7 al 28, sempre con inizio alle 17.
Lo strumento del laboratorio di poesia è ormai prassi consolidata all’interno della Piazzetta. Parlare di poesia con persone in difficoltà, provenienti da Paesi diversi e da storie diverse, ma spesso accomunate da una situazione traumatica o comunque di sofferenza, permette di “nutrire l’anima”, di far sentire le persone accomunate dallo stesso bisogno, diverse, ma unite dalla stessa umanità. La poesia risponde a un bisogno che non è materiale, ma è ugualmente primario: il bisogno di dare e prendere parola. L’ambiente del gruppo, che accoglie e condivide, diventa catartico. E aiuta a far emergere sensazioni e sentimenti, affermando e valorizzando l’identità di ogni persona. Obiettivo cruciale, per chi viene da un’esperienza di profondo smarrimento. Ma obiettivo che, in modo dialogico, può stare a cuore anche a chi vive una vita non ai margini della società.
Puntando a coinvolgere il quartiere e la cittadinanza, il laboratorio si propone infatti di essere un piccolo, ma incisivo percorso di inclusività. Una proposta attraverso la quale La Piazzetta, servizio gestito in collaborazione con la cooperativa Farsi Prossimo, intende interpretare in modo aperto alla città, evitando il rischio di ridursi a ghetto per marginali, la propria funzione di centro diurno a bassa soglia. La Piazzetta, aperta da lunedì a venerdì, l’anno scorso ha ospitato in media dalle 30 alle 60 persone al giorno. L’équipe che gestisce il centro è formata da un coordinatore e cinque educatori professionali, coadiuvati da volontari, tirocinanti e un giovane in servizio civile.