Nella terza tappa della proposta di incontri culturali «Come una fiaccola che mai si spegne: camminare nell’arte, scorgere la speranza», a cura dei giovani del progetto «La via della Bellezza», giovedì 30 gennaio, alle 18.30, presso il salone in piazza San Giorgio 2 a Milano, interverrà Rosa Giorgi, direttrice del Museo dei Beni Culturali dei Cappuccini, in dialogo con alcuni esperti.
L’incontro di dal titolo «La Speranza e le sue sorelle: le virtù rappresentate come donne» sarà l’occasione di avvicinarsi, accompagnati, a comprendere il dono delle virtù teologali. Che, nell’arte, sono rappresentate quasi sempre affiancate, insieme perché complementari, immaginate come figure femminili con particolari attributi iconografici, per distinguerle l’una dall’altra.
«La Speranza, anima del Giubileo 2025 (definita da papa Francesco, nell’Angelus del 15 novembre 2015, come «la più piccola delle virtù, ma la più forte», tenuta per mano dalle «sorelle maggiori», Carità e Fede, le altre due virtù teologali), è caratterizzata per il fatto che tende sempre verso il cielo – ci anticipa la direttrice, Rosa Giorgi -. Nell’immagine di un affresco della fine del Trecento, per esempio, è una figuretta alata, come se fosse un angelo, con un’aureola non circolare, ma con una figura geometrica differente, essendo una figura allegorica, che guarda verso l’alto, dove incontra lo sguardo, in una specie di cerchio di astro, del volto di Cristo, il Verbo incarnato. Nelle raffigurazioni tra il Seicento e il Settecento ricorre anche il simbolo dell’àncora, segno dell’àncora di salvezza che è il Signore Gesù».
È un annuncio di speranza che attraversa i secoli, testimoniato dalla bellezza artistica, impattante e incisiva spesso più delle parole. «Credo che sia molto significativo, soprattutto in questo Anno Santo, – prosegue – approfondire quale messaggio desiderano trasmettere, perché può valere anche per noi oggi. Avere uno sguardo che non si distragga da quello che c’è intorno, innanzitutto, e poi un incoraggiamento ad alzarsi, a non restare fermi, come propone il tema del Giubileo (“Pellegrini di speranza”)».
Uno sguardo particolare questo artistico, tutto da scoprire, che si vuole offrire a tutti gli interessati (segnalare la partecipazione tramite il modulo online) e in particolare ai giovani, come preparazione verso l’appuntamento del loro Giubileo in agosto. L’invito è quello a lasciarsi incuriosire e guidare a comprendere, attraverso il linguaggio artistico e le sue metafore, come ogni segno in un’immagine artistica abbia il suo significato: c’è il desiderio di consegnare qualcosa di profondo. «Chi ha realizzato o fatto realizzare queste opere – sottolinea Rosa Giorgi – non poteva fare a meno di comunicare la propria fede, c’era proprio un’urgenza di fede, e se queste opere sono giunte fino a noi, qualcuno ha trovato espresso quel credo: non è solo una questione formale di opere preziose, ma sono state conservate perché espressione di un messaggio importante da comunicare, che deve farci riflettere».