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Percorsi ecclesiali

Il Natale 2024 nella Chiesa ambrosiana

Sirio 01 - 16 febbraio 2025
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Festa

Natale al Carcere di Busto Arsizio

Il 23 e il 25 dicembre alla Casa circondariale giornate speciali animate dalla Valle di Ezechiele: pranzo offerto da due ristoratori e Messa celebrata da monsignor Raimondi. Un ex detenuto che ora lavora in un ristorante: «C’è speranza, si può rinascere»

27 Dicembre 2024

L’antivigilia di Natale ha visto il salone meeting della Casa Circondariale di Busto Arsizio tingersi di rosso natalizio: dalle tovaglie ai bicchieri, fino ai festoni appesi alle pareti. Un giorno di anormale normalità perché il famoso detto «a Natale siamo tutti più buoni» possa diventare augurio di vita per quanti una vita avranno da ricostruirsela dopo la carcerazione. Una vita buona.

Nato da un’idea de La Valle di Ezechiele, cooperativa e associazione fondata da don David Maria Riboldi, cappellano del carcere, il pranzo è stato offerto da Marco Della Rossa e Riccardo Ferioli, titolari del Ristorante olgiatese «Rosso food and more». Hanno preparato un vero e proprio pranzo natalizio: antipasti, primo, secondo e panettone per 100 persone, scelte tra quanti non hanno al momento un’occupazione lavorativa interna; per 100 operatori in servizio (al posto della mensa ordinaria); inoltre il secondo ha integrato il normale “carrello” del vitto per gli altri 330 attualmente ristretti presso il penitenziario bustocco. Chef d’eccellenza Simone Sambito che, glissando su carne di maiale e alimenti divisivi, ha allestito qualcosa di mai visto in via per Cassano.

Tra i meriti dei ristoratori de L’Idea Village, una squadra che viaggia coesa su un servizio così anomalo. Una squadra che annovera al suo interno una persona assunta dopo 5 anni di galera e da qualche mese dipendente a tempo indeterminato. Silla Sulaiman è rientrato in carcere come lavoratore del ristorante e ha potuto dire a tutti: «C’è speranza, dopo il carcere. Si può rinascere».

Gli ospiti

Il direttore dell’Istituto, la dottoressa Maria Pitaniello, ha salutato con favore la festosità dell’evento, intervenendo al pranzo per ringraziare gli organizzatori dell’evento e i ristoratori che l’hanno offerto. Ha invitato a vivere la giornata nella pace, aprendo a possibilità di altre giornate «di socialità», ossia a celle aperte, nel tempo delle festività. Ha ringraziato con vigore la polizia penitenziaria, gli educatori e don David per l’impegno profuso a trasformare l’idea in realtà. Ha espresso sensi di stima per tutti i volontari presenti, anche quelli dell’Associazione di Gallarate, da lei coinvolti per “animare” la festa nelle sezioni.

Accolta al grido di «Abbiamo un capitano, solo un capitano», Giuditta Lualdi, capitano della Uyba volley di Busto Arsizio, assoldata tra le fila de La Valle di Ezechiele a servire ai tavoli: «Vi auguro di tornare nel mondo il prima possibile e non temete: fuori ci sono tante persone pronte a riaccogliervi e a scommettere su una vita nuova con voi. Come hanno fatto Marco e Riccardo con Silla».

Anna Bonanomi, Presidente de La Valle di Ezechiele, che ha da poco lasciato il lavoro in banca per dedicarsi a tempo pieno alla cooperativa, ha rivolto gli auguri: «Magari un domani ci sarà un posto di lavoro in cooperativa anche per te, che sei qui a pranzo oggi, per uscire e avviare una vita nuova». Ha poi eletto, insieme alle altre volontarie, E. come uomo «Outfit natalizio top» per l’abbinata maglione-calze natalizie perfette. Foto di rito e via.

La Messa di Natale

Il giorno di Natale ha visto poi la presenza del Vescovo ausiliare monsignor. Luca Raimondi, venuto a celebrare la Messa alle 8.30 del mattino.

Da sempre legato al carcere cittadino, vi veniva, da giovane prete dell’Oratorio San Filippo Neri, per fare scuola di italiano. Il penitenziario bustocco di via per Cassano aveva aperto i battenti relativamente da poco e aveva ancora la sezione per i collaboratori di giustizia, dove monsignor Raimondi incontrò Brusca e altri personaggi che hanno fatto la storia criminale d’Italia.

«Don Luca», per gli amici, è intervenuto un mese fa in carcere per una catechesi sul Giubileo della speranza con un gruppo di persone radunate nella cappella dell’Istituto. Ha vestito un paramento con il logo del Giubileo, quale richiamo a essere portatori di speranza ovunque: anche e soprattutto nelle sezioni dei penitenziari di tutt’Italia, come nel cuore di papa Francesco, che ha aperto la seconda Porta Santa nel carcere di Rebibbia.

A grande sorpresa, alla Messa di Natale si è aggiunto il Prefetto di Varese, il dottor Salvatore Pasquariello. Negli auguri ha fatto presente l’impegno profuso per avvicinare il mondo delle imprese e del commercio al mondo carcere, culminato nella firma di uno specifico protocollo a Villa Recalcati a Varese. Presenti ad animare la Messa i volontari de La Valle di Ezechiele. A fare gli onori di casa il Commissario Giuseppe Di Girolamo.