Almanacco liturgico Il Santo del giorno Il Vangelo di oggi Agenda dell'Arcivescovo
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Martedì della settimana della penultima Domenica dopo l’Epifania

25 Febbraio 2025

ALL’INGRESSO  
Dalla mia angoscia ho invocato il Signore
ed egli mi ha ascoltato.
Ho gridato dal fondo dell’abisso e tu, o Dio,
hai udito la mia voce.
So che tu sei un Dio clemente,
paziente e misericordioso,
e perdoni nostri peccati.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che apri sempre le braccia a chi si affida alla tua bontà paterna, guida misericordioso i nostri passi perché, camminando sulla strada del tuo volere, ci sia dato di non smarrirci lontano dalla fonte della vita.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

oppure

Imploriamo, o Dio, la tua misericordia: non condannarci, come meriteremmo, per i nostri peccati, ma riportaci sempre sulla retta via, secondo la tua clemenza; non adirarti per le nostre ingiustizie, ma la tua pietà, che è sempre più grande di ogni miseria, sorregga la debolezza dei tuoi figli. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

LETTURA Sap 11, 24 – 12, 8a. 9a. 10-11a. 19
Lettura del libro della Sapienza

Tu ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore. Tu hai odiato gli antichi abitanti della tua terra santa, perché compivano delitti ripugnanti, pratiche di magia e riti sacrileghi. Questi spietati uccisori dei loro figli, divoratori di visceri in banchetti di carne umana e di sangue, iniziati in orgiastici riti, genitori che uccidevano vite indifese, hai voluto distruggere per mezzo dei nostri padri, perché la terra a te più cara di tutte ricevesse una degna colonia di figli di Dio. Ma hai avuto indulgenza anche di costoro, perché sono uomini. Pur potendo in battaglia dare gli empi nelle mani dei giusti, giudicando invece a poco a poco, lasciavi posto al pentimento, sebbene tu non ignorassi che la loro razza era cattiva e la loro malvagità innata, e che la loro mentalità non sarebbe mai cambiata, perché era una stirpe maledetta fin da principio. Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini, e hai dato ai tuoi figli la buona speranza che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento.

SALMO Sal 61 (62)

Tua, Signore, è la grazia; tua la misericordia.

Sì, sono un soffio i figli di Adamo,
una menzogna tutti gli uomini:
tutti insieme, posti sulla bilancia,
sono più lievi di un soffio. R

Non confidate nella violenza,
non illudetevi della rapina;
alla ricchezza, anche se abbonda,
non attaccate il cuore. R

Una parola ha detto Dio,
due ne ho udite:
la forza appartiene a Dio,
tua è la fedeltà, Signore;
secondo le sue opere
tu ripaghi ogni uomo. R

VANGELO Mc 10, 46b-52
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco

In quel tempo. Mentre il Signore Gesù partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

DOPO IL VANGELO  
Sia benedetto Dio,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,
il quale ci conforta in ogni nostra tribolazione.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che solo sei buono e fonte di bontà inesauribile, fa’ che alla verità del tuo sguardo non abbiamo mai ad apparire indegni e ingrati dei benefìci della tua clemenza.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
L’offerta di questo sacrificio, o Dio di misericordia, ci purifichi da ogni male e sostenga sempre la nostra debolezza.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Secondo la sua parola di verità, fedele alla sua promessa, il Signore Gesù, immolandosi, divenne pontefice eterno; unico sacerdote senza macchia, non ottenne per sé la remissione delle colpe, ma, vero agnello del sacrificio pasquale, lavò nel suo Sangue il peccato del mondo.
Per questo esulta di gioia ineffabile tutta la terra e gli angeli inneggiano in cielo, senza fine cantando la tua gloria: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Dio ci dimostra il suo amore perché,
quando eravamo peccatori,
Cristo morì per noi.

ALLA COMUNIONE  
Per amore e misericordia
tu ci hai redento, Signore.
Ci hai sorretto e fatto crescere nel tempo,
giorno dopo giorno,
perché sei il nostro Padre e Salvatore
che vivi nei secoli.

DOPO LA COMUNIONE
O Dio di misericordia, che in questa partecipazione alla tua mensa ci hai dato la grazia del perdono, fa’ che in avvenire con il tuo aiuto evitiamo ogni peccato e ti serviamo con cuore sincero.
Per Cristo nostro Signore. Amen