ALL’INGRESSO
Mi sono donata al Signore degli angeli,
la sua bellezza incanta il sole e la luna.
A lui soltanto mi serbo fedele,
a lui con tutto il cuore mi affido.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Santifica la tua famiglia, o Padre di infinita clemenza; concedi ai tuoi figli, per l’intercessione e l’esempio di santa Scolastica, di servirti con purezza di cuore e di custodire sempre il tesoro della tua amicizia.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Sir 34, 21-31
Lettura del libro del Siracide
Sacrificare il frutto dell’ingiustizia è un’offerta da scherno e i doni dei malvagi non sono graditi. L’Altissimo non gradisce le offerte degli empi né perdona i peccati secondo il numero delle vittime. Sacrifica un figlio davanti al proprio padre chi offre un sacrificio con i beni dei poveri. Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri, colui che glielo toglie è un sanguinario. Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento, versa sangue chi rifiuta il salario all’operaio. Uno edifica e l’altro abbatte: che vantaggio ne ricavano, oltre la fatica? Uno prega e l’altro maledice: quale delle due voci ascolterà il Signore? Chi si purifica per un morto e lo tocca di nuovo, quale vantaggio ha nella sua abluzione? Così l’uomo che digiuna per i suoi peccati e poi va e li commette di nuovo: chi ascolterà la sua supplica? Quale vantaggio ha nell’essersi umiliato?
SALMO Sal 48 (49)
Guida i miei passi, Signore, sul sentiero della vita.
Ascoltate questo, popoli tutti,
porgete l’orecchio, voi tutti abitanti del mondo,
voi, gente del popolo e nobili,
ricchi e poveri insieme.
La mia bocca dice cose sapienti,
il mio cuore medita con discernimento. R
Ma nella prosperità l’uomo non dura:
è simile alle bestie che muoiono.
Questa è la via di chi confida in se stesso,
la fine di chi si compiace dei propri discorsi.
Come pecore sono destinati agli inferi,
sarà loro pastore la morte. R
Scenderanno a precipizio nel sepolcro,
gli inferi saranno la loro dimora.
Certo, Dio riscatterà la mia vita,
mi strapperà dalla mano degli inferi. R
VANGELO Mc 7, 14-30
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. Chiamata di nuovo la folla, il Signore Gesù diceva loro: «Ascoltatemi tutti e comprendete bene! Non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa renderlo impuro. Ma sono le cose che escono dall’uomo a renderlo impuro». Quando entrò in una casa, lontano dalla folla, i suoi discepoli lo interrogavano sulla parabola. E disse loro: «Così neanche voi siete capaci di comprendere? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può renderlo impuro, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va nella fogna?». Così rendeva puri tutti gli alimenti. E diceva: «Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male: impurità, furti, omicidi, adultèri, avidità, malvagità, inganno, dissolutezza, invidia, calunnia, superbia, stoltezza. Tutte queste cose cattive vengono fuori dall’interno e rendono impuro l’uomo». Partito di là, andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
DOPO IL VANGELO
Ho agito secondo diritto e giustizia, Signore:
non abbandonarmi ai miei oppressori.
Tengo cari i tuoi precetti
e odio ogni via di menzogna.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio vivo e santo, poiché i puri di cuore ti vedono e ti sanno amare, fa’ di noi la tua dolce dimora e, come già della santa vergine Scolastica, prendi possesso di noi con la tua luce.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
O Dio, mirabile nei tuoi santi, accogli questi doni che ti presentiamo nel ricordo di santa Scolastica, e, come ti fu gradita la sua testimonianza verginale, ti sia ben accetta l’offerta di questo sacrificio.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Cristo Signore nostro bussò alla porta del cuore della santa vergine Scolastica ed ella lo accolse felice come un ospite dolcemente atteso, come lo sposo a cui dedicare per sempre la sua fedeltà. Così, o Padre, le tue vergini sulla terra tengono sempre accese le lampade, aspettando con amore la venuta del Salvatore, e nel cielo la loro bianca schiera accompagna da vicino l’Agnello immacolato.
A loro ci uniamo con gioia elevando senza fine l’inno di lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Rallegrati, vergine, sposa di Cristo,
alla sua destra con vesti preziose.
ALLA COMUNIONE
Le vergini sagge presero l’olio e le lampade.
A mezzanotte si levò un grido:
«Ecco lo sposo che viene:
andate incontro a Cristo Signore».
DOPO LA COMUNIONE
O Dio, forte e buono, il Pane di vita ricevuto alla tua mensa nella festa della santa vergine Scolastica alimenti la nostra fede, renda casti i nostri cuori che attendono vigili e diligenti la venuta di Cristo per essere da lui introdotti nel convito nuziale, dove vive e regna nei secoli dei secoli. Amen