Il 24 dicembre, durante la Messa di mezzanotte, presso la chiesa di San Marco a Milano (zona Brera-Garibaldi), un’opera di Mike Nelson, “Amnesiac Beach Fire” verrà posizionata stabilmente nella cappella di San Luigi (adiacente a quella del presepe), accanto a tutte le altre opere d’arte già presenti.
L’opera viene collocata in occasione del Giubileo del 2025, con l’intento di ricordare costantemente a tutti questo evento straordinario e mantenere viva la memoria di un tempo diverso dagli altri. L’opera infatti sarà visibile a tutti liberamente, rispettando gli orari di apertura della chiesa di San Marco.
Verranno predisposti dei sussidi, per comprendere appieno il senso dell’opera e nella cappella di San Luigi si potranno trovare strumenti per vivere e meditare sui temi del Giubileo. Durante l’anno è previsto anche un incontro con l’artista.
L’opera
L’opera simboleggia il persistere del simbolo anche dopo la sua consunzione, nello specifico l’immagine del fuoco, fonte di caldo e di luce, ottenuto tuttavia con dei materiali di scarto, precedentemente usati per una combustione, provenienti dalla spiaggia.
La scultura-fuoco rappresenta un fuoco potenzialmente sempre acceso, ma nel contempo da alimentare ogni volta: potrebbe conferire a quello spazio tuta la simbologia legata sia alla sorgente (roveto-Spirito), sia al soggetto che prega e ricordare che durante quest’anno occorre riconoscere per un verso il dono (un anno intero di speranza, di misericordia), per un altro l’impegno del soggetto ad alimentare questo fuoco anche con gli scarti, con i resti del quotidiano, con quanto viene abbandonato sulla strada, sulle spiagge dei mari. Un mondo scartato che – riassemblato – torna a diventare sorgente di calore e luce.
Il tema del fuoco riprende esattamente il senso delle parole di papa Francesco nella sua enciclica Dilexit nos. Il processo di realizzazione di Mike Nelson è congruente con il senso del fuoco sia nella tradizione biblica, sia nell’idea di “riaccendere”, cioè rimettere insieme i frammenti, quanto viene abbandonato e scartato, siano esse le forme di povertà, di marginalizzazione, di umanità abbandonata.
L’artista
Nato nel 1967 a Loughborough nel Regno Unito, Mike Nelson nel 2011 ha rappresentato l’Inghilterra alla Biennale di Venezia. È stato nominato due volte per il Turner Prize. È presente in molti musei come la Tate di Londra, il MAMCO di Ginevra, il Moderna Museet di Stoccolma. L’artista inglese è molto impegnato nel campo del sociale e delle povertà.
Garbini: «Uno spazio sempre acceso»
«Con questa iniziativa desideriamo avere nella nostra chiesa uno spazio per così dire sempre acceso, che ricorda quello che stiamo vivendo. Abbiamo sempre bisogno di eventi straordinari per recuperare l’ordinarietà della vita, di gesti, di segni per ritrovare l’energia necessaria per guardare di nuovo a quello che abbiamo sotto gli occhi tutti giorni. Quello che abbiamo sotto gli occhi non è sempre gradevole, spesso è doloroso, frammentato, discontnuo, imprevisto – spiega don Luigi Garbini, prete residente presso la parrocchia di San Marco a Milano, e ideatore dell’iniziativa -. La decisione di papa Francesco di aprire l’Anno giubilare dal carcere di Rebibbia rappresenta in modo inequivocabile la drammatica esigenza di recuperare i pezzi di una umanità frammentata, che rischia giorno dopo giorno di consumarsi, perdendo il senso della propria esistenza. Per ravvivare, riaccendere la contezza dello straordinario possiamo raccogliere quei segni che nel linguaggio tipico dell’arte manifestano il processo simbolico prospe8ato dalle parole stesse con cui papa Francesco ha indetto l’anno giubilare all’insegna della speranza».