Il ciclo «L’Arcivescovo vi invita…» giunge al terzo dei sette appuntamenti previsti nei luoghi-simbolo delle opere di misericordia corporale. L’iniziativa è coordinata dalla Fom: «Nell’invitare gli adolescenti a vivere un percorso di scoperta delle esperienze di speranza che animano la nostra società – spiega il direttore don Stefano Guidi – l’Arcivescovo ha individuato sette luoghi nei quali si risponde oggi alla provocazione del Vangelo». Questo il messaggio, spiega ancora don Guidi: «Laddove troviamo una sofferenza o una fatica, buona parte delle energie per affrontarla e superarla è dentro di noi. È proprio nelle situazioni di maggiore disperazione che siamo chiamati a portare un segno di speranza».
È quello che fanno ogni giorno, dando «da mangiare agli affamati», i volontari del Banco Alimentare, meta della visita che si terrà lunedì 9 dicembre, dalle 19 alle 21, presso il magazzino di Muggiò. «Sarà un momento importante per i ragazzi, ma anche per noi – afferma il presidente dell’Associazione Banco Alimentare Lombardia, Dario Boggio Marzet -. Ci aiuta a sviluppare la consapevolezza di essere parte della Chiesa ed espressione dell’amore concreto di Cristo che, come ha suggerito monsignor Delpini, genera speranza e un mondo più umano».
«Proveremo a far vivere ai ragazzi l’esperienza quotidiana del Banco Alimentare – prosegue Boggio Marzet -: ogni giorno recuperiamo cibo che rischia di essere sprecato e lo distribuiamo a chi ne ha più bisogno attraverso il lavoro di tantissimi volontari e delle strutture caritative, i nostri partner nell’aiuto». Nel 2023 il Banco Alimentare della Lombardia ha aiutato, attraverso l’assistenza a circa 1.112 strutture caritative, 213.589 persone, distribuendo gratuitamente 19.172 tonnellate di prodotti alimentari equivalenti a oltre 37 milioni di pasti.
Numeri significativi, che parlano di un lavoro dalla valenza fortemente sociale, come precisa Boggio Marzet: «In questi anni anche la ricca Lombardia ha visto la povertà aumentare, anziché diminuire. In genere pensiamo al povero come alla persona che vive per strada, ma in realtà la povertà ha tante facce nascoste. I ragazzi spesso non sono consapevoli che ci sono anche tanti loro coetanei che vivono situazioni di disagio, con difficoltà a studiare o anche ad alimentarsi sempre in modo completo ed equilibrato. Ai nostri giovani ospiti mostreremo questo aspetto del problema e come il mondo del volontariato possa esprimere una bellezza e una capacità di operare significativi. Seguendo un amore più grande di loro, tante persone, con gesti anche semplici, riescono a portare un aiuto e una speranza».
Tra i volontari del Banco non ci sono minorenni, spiega Boggio Marzet: «La nostra è un’attività che si svolge in orario di ufficio, con aspetti logistici e di sicurezza che non la rende adatta ai più giovani. Sicuramente, però, c’è molta attenzione da parte dei ragazzi alla nostra attività. La loro partecipazione diventa evidentissima in occasione della Giornata nazionale della colletta alimentare, a novembre. In quell’occasione molti ragazzi partecipano, abbiamo addirittura scuole intere che aderiscono. È lì che si vede tutta la passione, il desiderio e la gioia dei ragazzi nel donare, anche perché capiscono che, quando uno dona qualcosa, al contempo riceve veramente tanto».
Ma il Banco Alimentare non si occupa solo di povertà in senso stretto, il lavoro svolto è prezioso anche sul fronte della lotta allo spreco alimentare. Un tema molto caro ai giovani di oggi per le sue implicazioni ambientali: «La nuova generazione ha veramente una sensibilità speciale sullo spreco alimentare ed è molto importante – concorda Boggio Marzet -. Lo ha sottolineato anche papa Francesco, durante l’incontro avuto con i Banchi alimentari, quando ha paragonato il nostro lavoro a quello dell’albero: prendiamo lo spreco e lo trasformiamo in dono per chi ha bisogno, come l’albero trasforma l’anidride carbonica in ossigeno».