Is 55,4-7; Sal 28; Ef 2,13-22; Lc 3,15-16.21-22
«Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona». Is 55,6-7
Con questo invito concludiamo il tempo di Natale, nella festa del Battesimo di Gesù, vivacemente sospinti a usare con sapienza il tempo che ci è donato per stringere una relazione più significativa e più vera con lo stesso Signore Gesù. La memoria del nostro Battesimo, inizio del nostro percorso di vita cristiana, e la memoria dell’inizio della manifestazione pubblica di Gesù sul fiume Giordano, ci dicono che Dio si è fatto vicino, che un legame con lui non è affatto impossibile, e che – se è vero che dobbiamo ancora custodire il senso dell’attesa – non di meno è oggi il tempo in cui cercarlo e invocarlo per poterlo incontrare. Lasciamo poi che, in quest’ultimo giorno, ci accompagni l’ultima parola di questo testo del profeta Isaia, assicurazione di un futuro possibile e motivo per guardare ancora al tempo presente e a quello che verrà con fiducia: Dio largamente perdona. Qualunque cosa ci sia accaduta, in qualunque baratro possiamo essere caduti, la mano di Dio è disposta a rialzarci, se lo vogliamo. Forse non abbiamo bisogno d’altro.
Preghiamo
Ecco il mio servo che ho scelto
il mio diletto in cui ho posto la mia compiacenza.
Nel suo nome le genti spereranno,
porrò il mio Spirito sopra di lui,
ed egli annunzierà la mia giustizia.
dalla liturgia