ALL’INGRESSO
Mentre tutto giaceva nel silenzio
e la notte era a mezzo del suo corso,
la tua Parola onnipotente, o Dio,
discese a noi dal suo trono regale.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Ascolta, o Dio di misericordia, la nostra umile preghiera e custodisci con amore paterno il tuo popolo; nessuna falsità del demonio arrivi a corrompere quelli che credono e professano che il tuo Figlio unigenito è nato nella verità della nostra carne mortale.
Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Sir 43, 1-8
Lettura del libro del Siracide
Vanto del cielo è il limpido firmamento, spettacolo celeste in una visione di gloria. Il sole, quando appare nel suo sorgere, proclama: «Che meraviglia è l’opera dell’Altissimo!». A mezzogiorno dissecca la terra e di fronte al suo calore chi può resistere? Si soffia nella fornace nei lavori a caldo, ma il sole brucia i monti tre volte tanto; emettendo vampe di fuoco, facendo brillare i suoi raggi, abbaglia gli occhi. Grande è il Signore che lo ha creato e con le sue parole ne affretta il corso. Anche la luna, sempre puntuale nelle sue fasi, regola i mesi e indica il tempo. Viene dalla luna l’indicazione di ogni festa, fonte di luce che decresce fino a scomparire. Da essa il mese prende nome, mirabilmente crescendo secondo le sue fasi. È un’insegna per le schiere in alto, splendendo nel firmamento del cielo.
SALMO Sal 103 (104)
Tutto hai fatto con saggezza, Signore.
Hai fatto la luna per segnare i tempi
e il sole che sa l’ora del tramonto.
Stendi le tenebre e viene la notte:
in essa si aggirano tutte le bestie della foresta.
Sorge il sole: si ritirano
e si accovacciano nelle loro tane. R
Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti,
dissetino tutte le bestie dei campi
e gli asini selvatici estinguano la loro sete.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde. R
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R
VANGELO Mc 1, 21-34
✠ Lettura del Vangelo secondo Marco
In quel tempo. A Cafàrnao, il Signore Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
DOPO IL VANGELO
Donaci la pace, Signore Dio nostro;
da te abbiamo avuto ogni bene.
Signore Dio nostro, noi siamo il tuo popolo;
altro dio non abbiamo, non abbandonarci.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Larga e feconda la tua benedizione scenda, o Dio, sui figli che ti implorano con animo sincero; tu che resisti ai superbi e ti concedi ai piccoli, rendici umili e semplici e donaci la tua grazia.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli con questa offerta, o Padre santo, la dedizione di un cuore libero e puro e la nostra volontà di non lasciarci possedere da immoderati desideri terreni.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Il Signore Gesù, fiore germinato da un grembo verginale, seguendo il tuo disegno d’amore, ha liberato il genere umano, reso schiavo del peccato fin dalla sua origine. Avevi creato l’uomo mediante il tuo Figlio e nel medesimo Figlio, fatto nostro fratello, tu lo hai riportato a nuova vita. Il demonio, che aveva vinto in Adamo la fragile nostra natura, per l’incarnazione del tuo Unigenito dalla nostra stessa natura viene giustamente sconfitto.
Per questo mistero di grazia si allietano gli angeli e adorano perennemente la gloria del tuo volto. Al loro canto si uniscono le nostre umili voci per elevare a te, o Padre, unico Dio col Figlio e con lo Spirito Santo, l’inno della triplice lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Rallegratevi, o giusti;
esultate, o cieli;
gioite, o monti,
per la nascita di Cristo.
Simile ai cherubini adoranti,
la Vergine portava in grembo
il Verbo di Dio fatto uomo.
I pastori contemplano la stella,
i Magi recano doni,
gli angeli adorano il Salvatore e cantano:
«Incomprensibile Signore, gloria a te!».
ALLA COMUNIONE
Madre di Dio, noi ti glorifichiamo
perché da te nacque
Cristo Signore,
che salva tutti quelli che ti onorano.
Santa Madre di Dio,
rendici a te somiglianti nella
vita di grazia.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio fedele, che non ti stanchi di rianimarci con i divini misteri, non lasciarci mancare mai il dono del tuo provvido aiuto.
Per Cristo nostro Signore. Amen