Sant’Agostino, dell’insegnamento evangelico, dà un’efficace sintesi: «Perdonàti, perdoniamo». Il perdono di Dio è il motivo e la misura di quello fraterno. Porta con sé la speranza che ciascuno può spezzare la catena del risentimento e della violenza, divenendo così costruttore di pace. Anche l’imminente Anno santo muove da questa forza. E troverà nelle Chiese giubilari fresca fonte cui attingere.
I 69 referenti delle Chiese giubilari lombarde e gli 11 delegati diocesani del Giubileo, sono consapevoli di tutto ciò. Come lo sono del fatto che tale regola spirituale si applichi pure a loro. Per questo hanno accolto con favore l’invito che i Vescovi della regione hanno loro rivolto. La Conferenza episcopale lombarda li riunirà martedì 26 novembre, presso il Santuario di Caravaggio, per fare esperienza – tra i primi, insieme ai propri Pastori – della misericordia di Dio, così da poterla poi partecipare ai pellegrini giubilari che si recheranno nelle chiese loro affidate.
La meditazione dell’Arcivescovo
Il ritiro sarà aperto da una meditazione del metropolita, monsignor Mario Delpini, dal titolo «Giubileo, una parola al cuore del mio popolo». A tale proposito, pare opportuno ricordare un passaggio della recentissima enciclica di Francesco, Dilexit nos, laddove si rilancia la fiducia propria del credente, nonostante i tempi bui: «I discepoli di Emmaus, durante il loro misterioso cammino con Cristo risorto, vivevano un momento di angoscia, confusione, disperazione, delusione. Eppure, al di là di tutto ciò e nonostante tutto, qualcosa accadeva nel profondo: Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via?».
La luce e la novità
Successivamente don Massimo Pavanello, delegato per il Giubileo dell’Arcidiocesi di Milano, converserà con i presenti, guardando alle «Chiese giubilari, come luci di speranza nella grande città». Già il Papa – al Madison Square Garden nel 2015 – così si espresse: «Una delle caratteristiche del Popolo credente passa per la sua capacità di vedere, di contemplare in mezzo alle sue oscurità la luce che Cristo viene a portare».
La conclusione della mattinata sarà affidata a monsignor Marco Busca, vescovo di Mantova, che si eserciterà nell’immaginare l’azione proattiva del testimone: «Vieni e vedi. Giubileo, esperienza di novità possibile». «Ora crediamo, perché noi stessi abbiamo udito», dice la gente alla Samaritana, dopo che Gesù si era fermato nel loro villaggio. Un approccio rilanciato da Francesco nel Messaggio per la Giornata mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2021: «Il vieni e vedi è il metodo più semplice per conoscere una realtà, perché per conoscere bisogna incontrare, permettere che colui che ho di fronte mi parli, lasciare che la sua testimonianza mi raggiunga».
L’ascolto, come detto sopra, sarà prodromo alla celebrazione penitenziale e alle confessioni che gli invitati vivranno in prima persona al termine del ritiro.
L’elenco delle Chiese giubilari della regione e le informazioni circa l’attività dell’Anno santo in Lombardia si trovano a questo link.