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Sirio 18 - 24 novembre 2024
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Visita

L’Arcivescovo e gli adolescenti alla scoperta dell’acqua di Milano

Lunedì 11 novembre monsignor Delpini e un gruppo di ragazzi saranno alla Centrale dell’acqua, che gestisce l’utilizzo di questo elemento fondamentale per la vita della città. È il primo appuntamento del ciclo «L’Arcivescovo vi invita…»

di Lorenzo GARBARINO

11 Novembre 2024

Lunedì 11 novembre monsignor Mario Delpini visiterà con un gruppo di adolescenti la Centrale dell’acqua di Milano. Si tratta del primo appuntamento del ciclo «L’Arcivescovo vi invita…», che propone a ragazzi e ragazze tra i 14 e i 16 anni di scoprire alcuni luoghi significativi di Milano e dell’hinterland, e che prevede complessivamente sette incontri, tante quante sono le opere di misericordia corporale, richiamate dall’imminente Giubileo. La visita alla Centrale dell’acqua, a partire dalle 19, si collega all’esortazione evangelica «dare da bere agli assetati», e sarà l’occasione per ricordare l’importanza di pratiche sostenibili sull’acqua. Saranno presenti Simone Dragone, presidente di MM Spa, e i Missionari Comboniani che operano nella parrocchia di San Giovanni Crisostomo a Milano, che porteranno una testimonianza sulla loro esperienza in Africa.

«L’Arcivescovo ha deciso di rinnovare il suo invito ai nostri adolescenti, diventando con loro “pellegrino di speranza” sulle strade della nostra Diocesi – spiega don Stefano Guidi, direttore della FOM (Fondazione Oratori Milanesi) -. A dimostrazione dell’importanza di questo invito, gli appuntamenti de “L’Arcivescovo vi invita…” sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, quando questa iniziativa è partita con le visite a luoghi significativi come il Memoriale della Shoah al Binario 21 e al Giardino dei Giusti. Quest’anno l’Arcivescovo invita gli adolescenti a vivere con lui un percorso di scoperta delle esperienze di speranza che animano la nostra società, individuando tappe nelle quali si risponde oggi alla provocazione del Vangelo. Per scoprire con i nostri adolescenti che, laddove troviamo una sofferenza o una fatica, buona parte delle energie per affrontarla e superarla sono dentro di noi, e che siamo chiamati a portare un segno di speranza proprio nelle situazioni di maggiore disperazione».

Assieme all’Arcivescovo, i ragazzi ripercorreranno le tappe che raccontano l’acqua di Milano. Per ciascun gruppo un ingegnere – tramite laboratori interattivi che utilizzeranno anche visori Vr – , illustrerà le tappe del lavoro di MM spa, la società del Comune che gestisce il servizio idrico della città. «I nostri esperti racconteranno il nostro lavoro, come viene raccolta l’acqua e come si gestisce – spiega Pietro Raitano, responsabile Comunicazione esterna ed eventi di MM spa -. Cercheremo di affascinarli mostrando anche le tecnologie impiegate nel settore. Anche grazie all’intelligenza artificiale, oggi riduciamo al massimo le perdite idriche. E spiegheremo loro come possono aiutarci grazie ai loro comportamenti. I giovani sono i portatori sani delle buone pratiche all’interno della famiglia». Per questa ragione i percorsi partono dalle scuole, che hanno portato più di 7 mila studenti nei percorsi di formazione della Centrale.

«Ai ragazzi – prosegue Raitano – racconteremo le nostre iniziative di mitigazione e di resilienza sul territorio di Milano, che con più 180 chilometri quadrati di tessuto urbano cementificato necessita di una gestione delicata. Il caso di Valencia ci dimostra cosa accade quando si sottovalutano eventi estremi, che dall’eccezione si tramutano nella normalità»

Gianluigi Quaranta è tra i Missionari Comboniani che parteciperanno alla visita. Agli studenti porterà la testimonianza della sua esperienza in Mozambico: «Prendendo spunto dal versetto evangelico, non ho avuto sete e mi avete dato da bere, pensavo di proiettare alcune immagini dei bambini che, dal 2007 al 2020, ho conosciuto in Africa. Le fotografie raffigurano il loro rapporto con una risorsa che non è abbondante, e va raccolta dai pozzi. Osserveranno così un’acqua che cammina in questi grandi contenitori sulla testa di bambini che la trasportano nelle scuole, nelle case, innescando anche una dinamica di incontro, perché l’acqua genera allegria tra le persone che si incrociano. Non dimentichiamoci che l’acqua è un bene di cui ti accorgi quando ne vieni privato. Fai l’esperienza solo quando non hai niente, e non si apprezza quello che si ha».

 

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