ALL’INGRESSO
I santi Innocenti furono uccisi per Cristo
e in cielo seguono l’Agnello senza macchia,
cantando sempre: «Gloria a te, Signore».
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
Signore nostro Dio, che oggi, nel sangue degli Innocenti hai ricevuto la testimonianza che essi non potevano ancora darti con la parola, concedi a noi di esprimere anche nella vita la professione della nostra fede.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Ger 31, 15-18. 20
Lettura del profeta Geremia
Così dice il Signore: «Una voce si ode a Rama, un lamento e un pianto amaro: Rachele piange i suoi figli, e non vuole essere consolata per i suoi figli, perché non sono più». Dice il Signore: «Trattieni il tuo pianto, i tuoi occhi dalle lacrime, perché c’è un compenso alle tue fatiche – oracolo del Signore –: essi torneranno dal paese nemico. C’è una speranza per la tua discendenza – oracolo del Signore –: i tuoi figli ritorneranno nella loro terra. Ho udito Èfraim che si lamentava: “Mi hai castigato e io ho subito il castigo come un torello non domato. Fammi ritornare e io ritornerò, perché tu sei il Signore, mio Dio”. Non è un figlio carissimo per me Èfraim, il mio bambino prediletto? Ogni volta che lo minaccio, me ne ricordo sempre con affetto. Per questo il mio cuore si commuove per lui e sento per lui profonda tenerezza». Oracolo del Signore.
SALMO Sal 123 (124)
A te grida, Signore, il dolore innocente.
Se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera. R
Allora le acque ci avrebbero travolti,
un torrente ci avrebbe sommersi;
allora ci avrebbero sommersi
acque impetuose. R
Siamo stati liberati come un passero
dal laccio dei cacciatori:
il laccio si è spezzato e noi siamo scampati.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore:
egli ha fatto cielo e terra. R
EPISTOLA Rm 8, 14-21
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi. L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio. La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità – non per sua volontà, ma per volontà di colui che l’ha sottoposta – nella speranza che anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.
VANGELO Mt 2, 13b-18
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio». Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi. Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più».
DOPO IL VANGELO
«Io godrò nel mio popolo – dice il Signore –.
Non si udranno più in esso voci di pianto, grida di angoscia.
Non ci sarà più la morte né lutto né lamento né affanno:
ecco, io faccio nuove tutte le cose».
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Si allieti la tua Chiesa, o Padre, nella festa dei santi martiri Innocenti; la tua immensa misericordia sostenga l’umana debolezza e ci doni di fare nostri i frutti della divina redenzione.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
O Dio, che fai dono della tua santità anche ai bambini che ne sono ignari, accetta questa offerta sacrificale e da’ un cuore semplice e puro a noi che celebriamo i tuoi misteri.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta darti gloria, o Padre onnipotente, nel giorno della morte preziosa di questi bambini che la crudeltà di Erode
trucidò a causa del tuo Figlio, nostro salvatore.
Noi riconosciamo i doni della tua misericordia: sopra le umane possibilità rifulge la grazia, la testimonianza del martirio precede la capacità di parlare. Essi subirono la passione prima di avere membra adatte a patire e confessarono Cristo con la morte prima ancora di poterlo conoscere. Veramente infinita è la bontà del Signore che non permette venga meno la ricompensa a coloro che, pur senza saperlo, sono stati uccisi per lui; nel sangue in cui sono immersi si compie il lavacro che li rigenera e viene donata loro la corona del martirio.
Insieme con essi e con tutte le creature felici eleviamo a te, o Padre, unico Dio col Figlio e con lo Spirito Santo, l’inno della lode perenne: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
L’Agnello assiso sul trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti dell’acqua della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi.
ALLA COMUNIONE
Sono stati redenti tra gli uomini,
primizia a Dio e all’Agnello;
e seguono l’Agnello dovunque vada.
DOPO LA COMUNIONE
Padre misericordioso, che ci hai nutrito alla tua mensa, apri ai tuoi fedeli i tesori della redenzione nella festa dei santi Innocenti che, prima di poter professare la fede, la testimoniarono con il sangue e ricevettero la corona della gloria eterna.
Per Cristo nostro Signore. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA
La Messa vigiliare, preceduta dalla proclamazione del Vangelo della Risurrezione (Gv 20,19-23: dalla Domenica nell’Ottava del Natale) è del IV giorno dell’Ottava (festa dei Ss. Innocenti Martiri).
VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 19-23
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne il Signore Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
seguono le letture della liturgia domenicale