ALL’INGRESSO
Per me non ci sia altra gloria
che nella croce del Signore Gesù Cristo.
In essa il mondo è stato per me crocifisso,
e io per il mondo.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, che attraverso la notte oscura delle purificazioni dei sensi e dello spirito hai guidato san Giovanni all’amore ardente del Crocifisso, concedi a noi di seguirlo come maestro di preghiera e di vita fino alla contemplazione della tua gloria.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Ger 23, 1-8
Lettura del profeta Geremia
In quei giorni. Geremia disse: «Guai ai pastori che fanno perire e disperdono il gregge del mio pascolo. Oracolo del Signore. Perciò dice il Signore, Dio d’Israele, contro i pastori che devono pascere il mio popolo: Voi avete disperso le mie pecore, le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati; ecco io vi punirò per la malvagità delle vostre opere. Oracolo del Signore. Radunerò io stesso il resto delle mie pecore da tutte le regioni dove le ho scacciate e le farò tornare ai loro pascoli; saranno feconde e si moltiplicheranno. Costituirò sopra di esse pastori che le faranno pascolare, così che non dovranno più temere né sgomentarsi; non ne mancherà neppure una. Oracolo del Signore. Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali susciterò a Davide un germoglio giusto, che regnerà da vero re e sarà saggio ed eserciterà il diritto e la giustizia sulla terra. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele vivrà tranquillo, e lo chiameranno con questo nome: Signore-nostra-giustizia. Pertanto, ecco, verranno giorni – oracolo del Signore – nei quali non si dirà più: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire gli Israeliti dalla terra d’Egitto!”, ma piuttosto: “Per la vita del Signore che ha fatto uscire e ha ricondotto la discendenza della casa d’Israele dalla terra del settentrione e da tutte le regioni dove li aveva dispersi!”; costoro dimoreranno nella propria terra».
SALMO Sal 88 (89)
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore.
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato.
Su di lui non trionferà il nemico
né l’opprimerà l’uomo perverso. R
Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza».
Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra. R
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo. R
EPISTOLA Eb 11, 1-2. 39 – 12, 2a
Lettera agli Ebrei
Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio. Tuttavia, tutti costoro, pur essendo stati approvati a causa della loro fede, non ottennero ciò che era stato loro promesso: Dio infatti per noi aveva predisposto qualcosa di meglio, affinché essi non ottenessero la perfezione senza di noi. Anche noi dunque, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
VANGELO Mt 21, 28-32
✠ Lettura del Vangelo secondo Matteo
In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai capi dei sacerdoti ed agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
DOPO IL VANGELO
Occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo
quelle cose che Dio ha preparato
per coloro che lo amano,
ma a noi le ha rivelate per mezzo dello Spirito.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
S Dio onnipotente, fa’ che possiamo giungere alla gloria della risurrezione, imitando con animo coraggioso san Giovanni, che sempre portò in sé la condizione di morte di Cristo.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
SUI DONI
S Accogli, o Padre, le nostre offerte nel ricordo di san Giovanni della Croce e fa’ che possiamo celebrare degnamente nel mistero e testimoniare operosamente nella vita la passione di Cristo Signore.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu hai dato a san Giovanni della Croce la sorte di trovare quel regno, che il Signore Gesù ha raffigurato nel tesoro
nascosto in un campo; sùbito vendendo ogni suo bene, egli lo acquistò con animo lieto. Simile allo scriba sapiente compose le dottrine antiche con le nuove e come il saggio e fedele servitore nutrì con il cibo della verità i figli della Chiesa.
Uniti a questo tuo servo e nostro maestro, di cui oggi celebriamo la memoria, e a tutte le schiere degli angeli e dei santi, esultando cantiamo la tua gloria: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
«Se qualcuno vuol venire dietro a me,
rinneghi se stesso, prenda la sua croce
e mi segua» – dice il Signore –.
ALLA COMUNIONE
Il Signore mi ha detto:
«Tu mi aprirai la porta del tuo cuore
e a tu per tu noi ceneremo insieme».
Ti ringrazio e ti lodo, mio Dio,
per avermi chiamato, Maestro,
luce del mio cuore.
DOPO LA COMUNIONE
La partecipazione a questo sacrificio ci doni, o Dio, la sapienza della croce che ha illuminato il tuo presbitero Giovanni, perché collaboriamo con la Chiesa alla redenzione dei fratelli, seguendo da vicino il Signore Gesù Cristo.
Per lui che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della V domenica di Avvento
VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 21, 1-14
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni
Dopo questi fatti, il Signore Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla. Quando già era l’alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No». Allora egli disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!». Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare. Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri. Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. Disse loro Gesù: «Portate un po’ del pesce che avete preso ora». Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò. Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», perché sapevano bene che era il Signore. Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce. Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
Seguono le letture della liturgia domenicale