Rt 3,8-18; Sal 106; Est 8,3-7.8-12; Lc 1,63-80
«E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati». Lc 1,76-77
Questo illuminatissimo cantico, probabilmente già usato nelle liturgie delle prime comunità cristiane, è raccolto da Luca e messo in bocca a Zaccaria, per descrivere il prezioso contributo del figlio Giovanni, che sarà poi il Battista, nel cammino di avvicinamento dei giorni della salvezza, quelli del sole che sorge dall’alto, pienezza annunciata e realizzata della vicinanza di Dio al suo popolo e a tutti i popoli. In questo testo viene descritto quello che potremmo forse definire uno se non proprio l’obiettivo della predicazione che Gesù realizzerà anni dopo: che tutti possano avere la conoscenza della salvezza, la percezione della relazione già creata da Dio con ogni vivente, quel destino di pienezza che tutte le culture e le religioni hanno sognato, immaginato, descritto, pur in forme differenti; e poi il perdono, cioè la possibilità di andare oltre le proprie fragilità e i propri errori, rinascere e rifiorire, tanto personalmente quanto nel nostro cammino comune.
Preghiamo
Sii vicino, o Dio onnipotente, a chi ti aspetta con cuore
sincero: a chi si sente tanto fragile e povero dona la forza
e la ricchezza della tua carità inesauribile.
Per Cristo nostro Signore.
dalla liturgia del giorno