Gen 3,9a.11b-15.20; Sal 86; Ef 1,3-6.11-12; Lc 1,26b-28
«Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità». Ef 1,3-4
In questo giorno in cui guardiamo alla storia umana della madre del Salvatore, possiamo riascoltare l’invito dell’apostolo Paolo a riconoscere le ragioni della gratitudine, perché Dio ha guardato alla nostra storia e possiamo riconoscerci avvolti dalla cura dell’amore (o carità, se vogliamo), dentro un disegno destinato solamente al pieno manifestarsi della sua bellezza. Paolo vuole dare eco alla parola «benedizione», perché ci risuonino dentro sentimenti di riconoscenza: un po’ come a dirci che Dio ci ama. Nonostante tutti i nostri dubbi, le fatiche della nostra Chiesa, le incertezze e le crisi di questo tempo in cui siamo chiamati a un difficile e decisivo rinnovamento, non c’è motivo per disperare, perché Dio dice bene di noi, vede con chiarezza le possibilità che ancora ci appartengono, vuole illuminare il cammino per ciò che è buono, e ci chiede di dargli credito, con fiducia e libertà senza chiusure, irrigidimenti, presunzioni. Se si fida lui…
Preghiamo
Esulto e gioisco nel Signore,
l’anima mia si allieta nel mio Dio
perché mi avvolge in vesti di salvezza
e con un manto di santità,
come sposa adornata di gioielli.
dalla liturgia del giorno