Ger 7,1.21-28; Sal 84; Zc 8,18-23; Mt 17,10-13
«Così dice il Signore degli eserciti: In quei giorni, dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: “Vogliamo venire con voi, perché abbiamo udito che Dio è con voi”». Zc 8,23
Quando parliamo di Chiesa, di comunità cristiana, dovremmo forse domandarci con forza se siamo o meno capaci di far vedere, o almeno lasciar intuire, che Dio è con noi! E se nessuno ci tira mai la giacca per chiederci da dove viene la nostra speranza; se nessuno mostra desiderio di provare a condividere un tratto della strada che stiamo compiendo; se nessuna curiosità, nessun fascino, nessun interesse nascono dal nostro muoverci nel mondo come credenti in Gesù, allora vuol dire che abbiamo perso, almeno un poco, l’orientamento, o ci siamo riempiti di noi stessi e delle nostre abitudini e comode sicurezze, o ci stiamo proprio disperdendo altrove. Come il testo profetico per Israele, anche gli Atti degli apostoli ci raccontano del fascino della prima comunità cristiana, ringiovanita dall’effusione dello Spirito Santo, capace di un coinvolgimento crescente all’interno della comunità giudaica prima, e di tutte le genti poi. Ne siamo capaci ancora? E vogliamo esserlo? Da cosa ricominciare?
Preghiamo
Risveglia, o Dio, i nostri cuori perché si spiani la strada
al Figlio tuo che viene e, rinnovati dalla sua venuta,
fa’ che ti possiamo degnamente servire.
dalla liturgia del giorno