Ger 3,6a; 5,25-31; Sal 102; Zc 6,9-15; Mt 15,1-9
«Anche da lontano verranno a riedificare il tempio del Signore. Così riconoscerete che il Signore degli eserciti mi ha inviato a voi. Ciò avverrà, se ascolterete la voce del Signore, vostro Dio». Zc 6,15
L’universalità della Buona Notizia, l’Evangelo, è affidata a noi; la meravigliosa possibilità, per tutti, di riconoscersi in una comunione che nessuno escluda, la pace e la collaborazione tra le persone e i popoli, sono messe anche nelle nostre mani. Avverrà, potrà davvero avverarsi, se sapremo fare della nostra vita un ascolto continuo e attento dei sussurri dello Spirito, se daremo credito alla persuasione che la sua Presenza possa ritrovarsi ovunque, se sapremo riconoscere il dirsi di Dio dentro la storia e l’agire degli uomini e delle donne anche del nostro tempo. Se non saranno queste le nostre scelte, allora il «tempio del Signore» rimarrà un rudere dimenticato e dimenticabile, senza più significato per chi oggi cerca verità e luce, senso e pace, riconciliazione e speranza. L’alleanza con ogni uomo di buona volontà è molto più che una strategia, secondo la logica evangelica: è il fine, il punto di arrivo, è la salvezza per tutto e tutti, il compimento del desiderio di Dio, che è amore.
Preghiamo
Padre, ti supplichiamo:
cresca ogni giorno in noi la grazia di salvezza
e si mantenga costante, sino alla fine,
la nostra speranza.
dalla liturgia del giorno