L’Arcivescovo non smette di invitare gli adolescenti a uscire dagli oratori per incontrare segni di speranza nel mondo e, per il secondo anno consecutivo, accompagnerà alcuni gruppi di adolescenti a vivere esperienze fuori dal consueto, rileggendole alla luce del Vangelo. È l’iniziativa che la Fom sta coordinando sotto il titolo «L’Arcivescovo vi invita…», che si tradurrà in una serie di sette incontri in programma da novembre 2024 ad aprile 2025. Sono già noti i primi tre, che si svolgeranno fra novembre e dicembre. Il primo si terrà lunedì 11 novembre, fra le 19 e le 21 alla Centrale dell’acqua di Milano (in zona via Cenisio).
Gli appuntamenti de «L’Arcivescovo vi invita…» sono programmati per aiutare gli adolescenti a essere «pellegrini di speranza» nel Giubileo 2025, accogliendo la comune chiamata all’amore. A fare da canovaccio al programma delle sette esperienze è la nuova Lettera agli adolescenti di monsignor Mario Delpini, dal titolo Apprendisti di felicità – Insieme, pellegrini di speranza (Centro ambrosiano). L’Arcivescovo propone agli adolescenti di cogliere come «la felicità è sperimentare di essere amati e decidersi di amare… La promessa di amore e la proposta di amare è la vocazione che dà senso alla vita e alla libertà».
La chiamata all’amore secondo il Vangelo, così come cita l’Arcivescovo, viene dai poveri e da chi è nel bisogno: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Matteo 25, 35-36). La Chiesa ha tradotto questo brano evangelico del «giudizio finale» nelle «opere di misericordia corporale». Il Giubileo è occasione per riscoprirle e riattualizzarle. Per ciascuna «opera» l’Arcivescovo chiede agli adolescenti di compiere «un “gesto minimo” ovvero un gesto alla portata tua e del tuo gruppo». A ogni incontro gli adolescenti sperimenteranno una delle situazioni narrate dal Vangelo e simbolicamente riferite a una delle “opera di misericordia”.
Si partirà, con l’appuntamento alla Centrale dell’acqua di Milano dell’11 novembre, dalla “sete” e dal bisogno di assumersi la responsabilità – con gesti minimi – della sostenibilità del ciclo dell’acqua, oltre a una presa di coscienza di situazioni in cui l’acqua è un bene primario, ma purtroppo non accessibile per tutti, come nei luoghi aridi del mondo. Gli altri appuntamenti in programma nel 2024 sono il 25 novembre al Musa (Museo Universitario delle Scienze Antropologiche, mediche e forensi per i diritti umani) per riflettere sulla dignità e il rispetto di ogni persona, anche dopo la morte, e il 9 dicembre al magazzino del Banco Alimentare a Muggiò, dove il gesto minimo è risposta al bisogno di “fame”.