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Altomilanese

Magenta, una “rete” per investire sui giovani

A fine ottobre parte un progetto basato sulla sinergia tra diverse realtà del territorio, accomunate dall’intento di aiutare la crescita delle nuove generazioni. Tra i promotori gli oratori e la Pastorale giovanile, tra i sostenitori la Fondazione Cariplo

di Cristiano COMELLI

18 Ottobre 2024
I rappresentanti delle realtà coinvolte

Istituzioni, oratorio, associazioni, scuole, famiglie. Cinque rette che convergono in un unico punto: sostenere l’universo dei giovani creando per loro progetti e opportunità concrete in grado di fare emergere la loro ricchezza. Il progetto «Al tuo fianco, alleanza oratorio-territorio», nato nella realtà di Magenta, è di quelli che guardano lontano. E ha quale punto di partenza il desiderio di investire sulle giovani generazioni come motore trainante del futuro.

Il progetto ha suscitato il giudizio favorevole anche di Fondazione Cariplo che, nell’ambito del bando «Porte aperte», ha deciso di selezionarlo tra i cinquanta meritevoli di finanziamento con un importo di 58 mila euro. Il progetto è in fase di decollo e partirà a fine ottobre dopo che sarà definita la rete di collaboratori ed educatori.

Proposte e azioni

Molte le realtà coinvolte nel progetto, simbolo di una sinergia tra pubblico e privato in grado di esercitare sempre significative ricadute nell’ambito sociale. I vari referenti che hanno deciso di stringersi la mano per portarlo avanti appartengono alle molte realtà operanti in città e hanno tutti esperienze robuste in ambito sociale. Si parte dal parroco don Federico Papini, arrivato da pochi mesi dalla precedente esperienza pastorale a Fagnano Olona, dal coordinatore dell’iniziativa Emanuele Contaldo, dall’assessore alla Scuola ed educazione Giampiero Chiodini, da Valeria di Bisceglie della Cooperativa Solidarietà e dal responsabile della Pastorale giovanile don Emiliano Redaelli.

Ciascuno di loro ha avuto modo di farsi un’ampia idea di quali siano le caratteristiche attuali dell’universo degli anni verdi e, dunque, di portare il proprio contributo di proposte e azioni. Ne emergono una serie di capisaldi in grado di fare da bussola alle varie iniziative in campo: desiderio della Chiesa di accrescere e applicare sempre più il dono dell’accogliere e dell’aggregare; valorizzazione progressiva del ruolo della realtà oratoriana, capacità di mettere in relazione costantemente educatori, famiglie, catechisti, allenatori; coinvolgimento nella società a 360 gradi, dalla scuola allo sport.

Scuola, sport, lavoro

«Il progetto – spiega Contaldo – nasce da un bando di Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e Fondazione di comunità e si articola in due macroaree: sviluppo del rapporto con la scuola e valorizzazione dei cortili dell’oratorio come luogo di aggregazione e crescita. Ci proponiamo anche di inserire diversi ragazzi nel rapporto scuola- lavoro e di studiare con le scuole misure alternative alle sospensioni nel caso di ragazzi con una situazione di condotta precaria: pensiamo per esempio al loro coinvolgimento in lavori socialmente utili all’interno degli oratori».

Con un occhio ben rivolto alle potenzialità dei ragazzi e un altro puntato sulle criticità che si trovano ad affrontare nella delicatezza della loro età. Giovani e scuola, giovani e sport grazie alla collaborazione con la cooperativa Kairos del Comune, ma anche giovani a cui cominciare a far prendere confidenza con il tema del lavoro. Non resta poi estranea la tematica dell’integrazione degli stranieri, chiamati a prendere sempre maggiore confidenza con la lingua e la cultura italiane per realizzare una integrazione ottimale. Il progetto si articola in due anni, ma l’intento dei promotori è di conservare quest’esperienza anche nel futuro.

Una sfida che chiama certamente i giovani alla crescente scoperta di quanto possano dare alla società in cui vivono. Ma anche un ventaglio di progetti che consente al mondo degli adulti di aggiustare ulteriormente il tiro sulla loro capacità di intercettare le esigenze delle giovani generazioni e di canalizzarle in attività di elevato profilo educativo e formativo.