1Re 19,19b-21; Sal 18; Gal 1,8-12; Mt 4,18-22
«Mentre camminava lungo il mare di Galilea, vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: “Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono». Mt 4,18-20
Gesù ha chiamato, così come continua a chiamare: l’invito fatto a Simone e ad Andrea, e subito dopo a Giacomo e a Giovanni, attraversa ancora oggi la storia delle persone, di quanti riconoscono la sua voce, in mezzo ai tanti proclami e ai tanti rumori del nostro tempo. È ancora udibile la sua proposta; nella nostra vita può ancora farsi strada il suo desiderio di bene e di salvezza; il suo modo di interpretare la vita può ancora contagiare questa umanità, per nulla perduta. E questo può accadere lì, dentro al nostro faticare quotidiano, nello spazio delle nostre responsabilità di ogni giorno, persino dentro la nostra stanchezza e nella ripetitività del nostro agire. E come per l’apostolo Andrea, questa voce può cambiare anche radicalmente il nostro approccio alla vita, le nostre priorità, l’orizzonte di senso cui affidarci serenamente. Non disperiamo: la Parola di Gesù non è affatto invecchiata e non ha nulla di inadeguato al nostro tempo; il suo fascino è immutato e ancora e sempre adatto a cuore e testa di uomini e donne, anche oggi.
Preghiamo
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
dalla liturgia del giorno