Ger 3,6a; 4,1-4; Sal 26; Zc 3,1-7; Mt 12,38-42
«Poi l’angelo del Signore dichiarò a Giosuè: “Dice il Signore degli eserciti: Se camminerai nelle mie vie e custodirai i miei precetti, tu avrai il governo della mia casa, sarai il custode dei miei atri e ti darò accesso fra questi che stanno qui”». Zc 3,6-7
Il curioso racconto riportato dal profeta Zaccaria si fa per noi oggi annuncio della misericordia di Dio e del riscatto ancora e sempre possibile per chi si fida della Via di Dio e sa scegliere di rinnovarsi per un cammino coraggiosamente nuovo. Non siamo definitivamente consegnati al male della storia, che è poi anche il nostro stesso male, di cui siamo almeno un poco responsabili. Le vesti sporche di Giosuè sono gettate via, perché lui possa rivestirsi di abiti preziosi, indicazione di quelle nuove opportunità che la pazienza divina continua a offrire a questa storia malata. Ci vogliono però decisioni altre, rispetto alla debolezza che abbiamo spesso mostrato; ci vuole il coraggio di dar credito alle parole del Signore, in modo che diano forma alle nostre decisioni quotidiane, al modo con cui orientiamo le nostre scelte. Il Signore non ci trovi né addormentati nella nostra apatia, né intristiti dai nostri insuccessi e nemmeno irrigiditi nella nostra presunzione di giustizia e verità.
Preghiamo
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
dalla liturgia del giorno