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Il sorgere della luce

Martedì della II settimana di Avvento

26 Novembre 2024

Ger 3,6-12; Sal 29; Zc 1,7-17; Mt 12,14-21

«Il ventiquattro dell’undicesimo mese, cioè il mese di Sebat, l’anno secondo di Dario, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Zaccaria, figlio di Berechia, figlio di Iddo. Io ebbi una visione di notte». Zc 1,7-8a

Il profeta Zaccaria ricorda con precisione il momento in cui è rimasto travolto dalla Parola che il Signore gli aveva rivolto, il momento in cui la sua vita è definitivamente cambiata perché ha potuto “vedere” con occhi nuovi la storia sua e del suo popolo. Siamo soliti chiamare “vocazione” questa percezione intima e avvolgente della volontà di Dio e quindi del nostro posto nel mondo, riconoscendo la direzione cui i suoi inviti ci sospingono. Non ci sono da attendere necessariamente e ancor meno da cercare eventi sovrannaturali o sensazioni straordinarie: l’invito è piuttosto a coltivare l’attitudine all’ascolto attento del dirsi di Dio, nelle Scritture e nei segni con cui lo Spirito avvolge il mondo e i nostri giorni. È proprio motivo di festa poter arrivare, come per Zaccaria, a guardare le cose con occhi nuovi, illuminati dalla grazia di Dio, che penetra quelle nostre notti in cui non sappiamo né distinguere né darci una direzione certa e promettente.

Preghiamo

Cerchiamo il Signore,
mentre si fa trovare;
invochiamolo, mentre è vicino.

dalla liturgia del giorno