Is 19,18-24; Sal 86; Ef 3,8-13; Mc 1,1-8
«In quel giorno ci sarà una strada dall’Egitto verso l’Assiria; l’Assiro andrà in Egitto e l’Egiziano in Assiria, e gli Egiziani renderanno culto insieme con gli Assiri. In quel giorno Israele sarà il terzo con l’Egitto e l’Assiria, una benedizione in mezzo alla terra». Is 19,23-24
Questa è la luce che porta il Messia, l’Atteso che apre alla storia la Via per il suo riscatto. Che bello riascoltare il sogno, inimmaginato, che il Signore racconta con la voce del profeta! Bello, come il coraggio di Isaia di mettere insieme, in un’unica benedizione, i potenti vicini di Israele, visti spesso come alleanza preziosa e rivelatisi sempre oppressori opportunisti; nemici, in fondo. Non smettiamo, mai, di sognare questa comunione irriducibile, questa pace promessa, annunciata, rilanciata: è la luce che abbiamo conosciuto nella presenza di Dio che si è fatta vicina in Gesù di Nàzaret. La storia, in verità, non cessa di offrirci immagini ben diverse da questa pace messianica, e anche proprio lungo quella strada che dall’Egitto va verso il cuore del Medio Oriente. Eppure c’è motivo, nella fede e nella speranza cui ci affidiamo, per non spegnere l’attesa del tempo di Dio e dei suoi segni di salvezza, per tutti, indistintamente. Rinunciarvi sarebbe intristire quella che chiamiamo Buona Notizia, Evangelo, benedizione.
Preghiamo
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
dalla liturgia del giorno