Questa è la storia di un importante dipinto ritrovato. Che non era stato rubato, né volutamente occultato. Ma che la disattenzione e l’abitudine avevano relegato per tanti anni in un magazzino: dove oggi è stato recuperato, impolverato ma intatto, e quindi restaurato e restituito alla collettività. Un quadro splendido, commovente e denso di memorie, perché mostra una classe scolastica di cento anni fa: opera di Anselmo Bucci, uno dei più significativi pittori italiani del Novecento.
Siamo a Bresso, nell’hinterland a nord di Milano. Qui, negli anni Venti del secolo scorso, nella locale scuola elementare insegnava la maestra Emilia Bucci, a tutti nota con l’affettuoso soprannome di Bigia, sorella dell’illustre artista. Che un giorno d’estate del 1922 venne in paese, con matita e un blocco di fogli, per «immortalare» le piccole alunne.
Anselmo si mise in cattedra, e da lì, proprio dal punto di vista dell’insegnante, ritrasse le bambine sedute ai loro banchi, non in rigida posa, ma nei loro atteggiamenti naturali… Con una luce radente che entra dalle finestre aperte, illuminando le chiome e i volti.
Bucci ne ricavò un dipinto e ne fu talmente soddisfatto da sceglierlo, fra i suoi molti di quegli anni, per la Biennale di Venezia del 1924, raccogliendo ampi consensi.
La maestra Bigia, a cui il fratello Anselmo era profondamente legato, morì ancora giovane nel 1938. A Bresso lasciò un vivo ricordo, così che nel 1962 si volle omaggiare la sua memoria acquistando il dipinto della sua classe, grazie a una sottoscrizione pubblica, a cui parteciparono molti cittadini. L’opera per diversi anni fu collocata nel locale complesso scolastico, ma con il passare del tempo, e la scomparsa dei testimoni di quella vicenda, venne pressoché dimenticata, al punto da essere rimossa e «archiviata» in uno scantinato.
Fino all’anno scorso. Quando, su impulso di alcune segnalazioni, l’attuale amministrazione comunale bressese è riuscita a rintracciare la grande tela, affidandola alle cure di un laboratorio di restauro. E ora, nell’ambito della festa cittadina che si tiene ogni prima settimana di ottobre attorno all’antico e amato santuario della Madonna del Pilastrello, il dipinto di Anselmo Bucci è stato presentato alla cittadinanza. In questo weekend il quadro è esposto presso il Capannone della Iso Rivolta di via Vittorio Veneto, in attesa di essere collocato permanentemente in una sede idonea.
Anselmo Bucci morì nel 1955, acclamato dai contemporanei come un grande autentico maestro del Novecento. E oggi il catalogo delle sue opere ha ritrovato un importante tassello.