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Benedetto il Signore che viene a salvarci!

Inizio anno scolastico, San Donato Milanese - Parrocchia santa Barbara in Metanopoli - 26 settembre 2024

26 Settembre 2024

1. L’angolo buio.

Infatti la domanda si pone: da dove viene il male che c’è in me?
Chi non è troppo superficiale, si accorge di avere qualche angolo oscuro, qualche zona d’ombra dentro l’anima o nella mente, qualche desiderio cattivo che di cui forse si vergogna. In ogni caso cerca di nasconderlo. Chi sa perché nell’animo umano, anche nell’animo delle persone per bene, di quelle che si presentano come perfette, abitano talora desideri cattivi, sentimenti di rabbia, come se volesse far del male a qualcuno o rompere qualche cosa, sentimenti di risentimento e di vendetta sproporzionata, desideri volgari di una sessualità malata.
Dov’è questo lato oscuro?

Forse possiamo paragonare la nostra anima a un castello dove ci sono molti locali, corridoi, sotterranei, stanze segrete. E i visitatori sono incantati dei grandi saloni e delle ricche decorazioni, della raccolta di opere d’arte e dei balconi che danno su uno spettacolo incantevole. Ma chi abita nel castello sa che ci sono anche angoli bui e stanze che gli altri non possono visitare. e forse lo stesso castellano non vuole aprire certe porte: forse ci sono dei mostri imprigionati che potrebbero scatenarsi, forse sono nascoste nelle stanze inaccessibili i racconti del male compiuto, delle cose fatte di cui si vergogna. Forse di lì vengono gli incubi notturni e le paure incomprensibili.

 

2. Percorsi di salvezza.

Ci sono però vie per visitare anche l’angolo buio e accendervi una luce amica.

Infatti anche l’angolo più remoto di quel gran castello che è l’anima umana non è inaccessibile, non rimane nel suo enigma inquietante. È possibile infatti accendervi la luce.
benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. Gesù viene alla porta e bussa. Chi accoglie la luce diventa luce. Gesù non viene come un ispettore severo che vuole scoprire il male che è in te per castigarti, ma come un amico affidabile che porta luce anche là dove ci sono le tenebre, che porta consolazione anche là dove c’è disperazione, che incoraggia ad avere stima di te anche se non sei perfetta. Gesù viene infatti a salvare, non a condannare. Rivela così che ciascuno di noi è amabile, meritevole di stima, capace di fare il bene e di dare gioia, chiamato a compiere la propria libertà nell’amore. Amabile perché capace di amare, perché amata, amato!
Ecco: imparare a pregare per accogliere Gesù come amico e Signore.          

Nella luce di Gesù, vediamo la luce. Anche nell’angolo buio si può accendere la luce e mettervi ordine. È vero che talora, non si sa perché si accendono emozioni confuse, reazioni aggressive, desideri di male. Ma se si guarda a sé con la benevolenza di Gesù, si sente un sollievo e una rassicurazione. Sì, non sono perfetto, perfetta, ma così come sono vado bene per la vita, sono adatto alla vita, all’amore, alla felicità. Possono dare un nome a quello che in me non mi piace o mi spaventa e controllarlo. Non quindi l’istinto incontenibile, ma aspetti passionali che si possono accettare e ridimensionare. Dare un nome, dare la giusta misura, avere il senso delle proporzioni.
Ecco: imparare a pensare. Un percorso scolastico non conduce solo ad apprendere nozioni, non solo ad assimilare competenze, ma a pensare per dare un nome alle cose e imparare a vedere in ogni vicenda e in ogni cosa la luce di Dio, la verità e il senso di tutto.         

La verità più necessaria di noi stessi è che siamo chiamati ad amare. Non siamo condannati alla solitudine, non siamo mendicanti che devono chiedere qualche spicciolo di felicità o qualche eccitazione che si consuma in un istante. Noi siamo capaci di amare e la nostra vita si compie nell’amore, cioè in una relazione con gli altri che si prende cura del bene degli altri. Non l’ossessivo ripiegamento su di sé (sono interessante per qualcuno? C’è qualcuno che si accorge di me e mi vuole bene?), ma piuttosto l’attitudine a prendersi cura degli altri costruendo relazioni di stima, di servizio, di confidenza.
Ecco: imparare ad amare.

Possiamo quindi visitare anche l’angolo oscuro della vita e della storia, della nostra intimità nascosta e fare luce, mettere ordine, dissolvere il sospetto di essere sbagliati.

Tre percorsi si possono raccomandare:

  • imparare a pregare;
  • imparare a pensare;
  • imparare ad amare