1. Lo spettacolo sconveniente.
“Provvedete al più presto a rimuovere i crocifissi! Sono uno spettacolo sconveniente!”. Così chiedono i Giudei a Pilato, perché non rimanessero sulla croce durante il sabato.
Togliete dalla vista lo spettacolo sconveniente!
Rimuovete e dimenticata prima al più presto il corpo di Gesù, che con i segni della passione dice dell’amore rifiutato che perdona, dice del soffrire troppo ingiusto che apre la via alla giustizia di Dio.
Cancellate il segno sconcertante del fallimento – chiedono i Giudei che pretendono segni.
Nascondete la parola inascoltabile della croce – chiedono i Greci che cercano la sapienza.
Forse anche nel nostro tempo si chiede che sia rimosso lo spettacolo sconveniente: mettete da parte Gesù, è una presenza che disturba! nascondete i poveri, sono una domanda che inquieta!
Sembra che la sensibilità contemporanea assuefatta agli orrori più terrificanti e alle crudeltà più incomprensibili, sia disturbata dal segno del morire di Gesù e non voglia sentirne parlare.
2. Noi invece annunciamo Cristo crocifisso.
Forse coloro che cercano la sapienza possono fare a meno di Gesù e censurare ogni discorso sul Dio che si rivela nella sapienza della croce.
Ma noi non possiamo fare a meno di Gesù. La nostra speranza svanisce senza di lui, e ci sentiremmo condannati alla disperazione.
Noi non possiamo fare a meno di Gesù. Il nostro impegno, il nostro darci da fare si rivelano insensati senza di lui, e ci mancherebbe la forza per fare il bene e la tenacia nella perseveranza.
Noi oggi riponiamo la reliquia del Santo Chiodo, ma continuiamo a tenere fisso lo sguardo su Gesù, perché si compia la scrittura che dice: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv 19,37).
3. Per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio (1Cor 1,24).
Cristo è potenza di Dio.
La testimonianza evangelica su Gesù rivela che lui è la via della vita. In Gesù c’è la potenza di Dio che salva. La potenza che salva è dunque il modo di operare di Gesù: è mite e umile di cuore. e proclama beati i miti perché sono i vincitori della storia.
La potenza quando si esprime con la violenza è stupida e non salva nessuno e rovina tutto. L’umanità del nostro tempo vuole nascondere Gesù crocifisso perché vuole professare la propria fede nelle proprie risorse. Noi siamo potenti, noi saremo padroni del mondo!
La potenza mondana si impone con la paura e con la violenza, con la guerra.
In questo contesto la potenza di Dio che opera in Gesù suscita uomini e donne che scelgono la via della mitezza, che si fanno operatori di pace perché in nome di Gesù stringono rapporti di fraternità, forme di compassione seminando speranza.
Cristo è la sapienza del Padre.
Nella parola di Gesù, nella parola della croce si compie l’ultima rivelazione della verità.
Dove troveremo risposta alle domande che accompagnano la storia dell’umanità e forse inquietano ogni generazione e ogni persona?
Chi risponderà alla domanda: dov’è Dio? chi è Dio? noi volgiamo lo sguardo a colui che è stato trafitto e vediamo il velo del tempio squarciarsi e riconosciamo che Gesù è Dio, è l’unico mediatore che realizza la comunione con Dio che avvolge tutto con la sua gloria.
Chi risponderà alla domanda: chi è l’uomo? Noi volgiamo lo sguardo a colui che è stato trafitto e comprendiamo: “Ecco l’uomo!” e impariamo che l’uomo è figlio di Dio e che la sua vita è vocazione ad amare come il Figlio ha amato.
Chi risponderà alla domanda: quale è il mio destino? Che cosa sarà di me? Noi volgiamo lo sguardo a colui che è stato trafitto e ci mettiamo in cammino perché Gesù è la via, la verità, la vita e seguendo lui non andiamo verso la morte ma verso la vita eterna.